VENEZIA – Riparte per il secondo anno consecutivo il progetto ‘La mensa che non spreca”, iniziativa nata dalla collaborazione tra Comune di Venezia, Ames spa e il Centro di servizi per il volontariato della Città metropolitana di Venezia, che ha l’obiettivo di attivare un circuito solidale che aiuti le persone in difficoltà contribuendo allo stesso tempo ad eliminare gli sprechi alimentari recuperando il cibo non scodellato dalle mense delle scuole.
Quest’anno i plessi coinvolti sono 11, degli istituti comprensivi di Mestre, Querin, Caio Giulio Cesare, Leonardo Da Vinci, Silvio Trentin, Lazzaro Spallanzani e Viale San Marco. I volontari delle associazioni Auser Territoriale Volontariato e di Anvolt Mestre si occupano del ritiro e del trasporto di parte delle eccedenze, che vengono consegnate alla mensa della Casa dell’ospitalità e a quella dei Capuccini.
LE ECCEDENZE ALIMENTARI VENGONO CONSEGNATE ALLA CASA DELL’OSPITALITÀ E AI CAPUCCINI
Novità di quest’anno sono l’avvio della collaborazione con le Acli provinciali di Venezia e l’utilizzo di una nuova app che permetterà ai volontari e agli enti beneficiari di semplificare le procedure di registrazione dei dati relativi agli alimenti recuperati.
Una campagna di sensibilizzazione rivolta ad aziende ed enti filantropici mira a raccogliere i fondi per l’acquisto di alcuni abbattitori da installare nelle scuole coinvolte, così da rendere più efficiente il sistema di raccolta delle eccedenze.
“Dopo che un’azienda ha già dato riscontro alla nostra richiesta donando alle due mense frigoriferi e congelatori, un passo in più sarebbe garantito dalla presenza degli abbattitori anche nelle scuole”, afferma Ketty Poles, direttrice di Cavv Csv Venezia.
“La mensa che non spreca è un’iniziativa che aiuta concretamente le persone che versano in condizioni di difficoltà nel nostro territorio”, commenta l’assessore comunale alla Coesione sociale Simone Venturini, che sottolinea anche l’importanza del messaggio lanciato ai giovani scolari mestrini, “di non sprecare il cibo, una sensibilità che dovranno fare propria per gli anni a venire”.
La scuola è “un luogo strategico” per la lotta allo spreco e il recupero, con “l’idea che possano partire anche da piccoli gesti quotidiani e dai cittadini più piccoli”, aggiunge l’assessore comunale alle Politiche educative, Laura Besio.
L’anno scorso l’iniziativa ha portato al recupero complessivo di 8.626 chili di eccedenze, con una media giornaliera di 84 chili, che ha permesso di erogare pasti a 140 persone in situazione di svantaggio socio-economico per un totale di 16.800 pasti distribuiti.
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