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Lo sfogo del sindaco di Colleferro: “Basta con chi ci descrive come il luogo peggiore del mondo”

"Tra qualche giorno quasi tutte le telecamere spariranno e noi rimarremo di nuovo quasi soli: a ricordare Willy durante gli anni del lungo processo che si prospetta", dice Pierluigi Sanna

Pubblicato:11-09-2020 10:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:52

colleferro willy
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ROMA – “Io dico che sarebbe il caso di smetterla con questo racconto distorto della nostra Colleferro e del territorio, a tutto c’è un limite. Alcune testate giornalistiche e tv, certi opinionisti d’oggi, persone che non vogliono fare la fatica di conoscerci, ci stanno descrivendo come il luogo peggiore del pianeta. A loro rivolgo il mio appello: restate con noi“. Così su Facebook il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna.

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“Abbiamo considerazione del vostro lavoro e non possiamo credere nè accettare che sposiate, da cronisti, una descrizione così falsa e calunniosa di Colleferro- continua il primo cittadino- Restate con noi un po’ di tempo: soffermatevi sulla nostra architettura, sui nostri luoghi di lavoro, sui nostri luoghi di cultura e di aggregazione, sui nostri livelli di raccolta differenziata porta a porta, sulla nostra storia antica e recente, sulle nostre battaglie, sui nostri parchi, sulle nostre scuole, sui nostri progetti per il futuro, sul nostro essere stati Città della Cultura 2018 e sul fatto che saremo Capitale Europea dello Spazio 2022. Vi accorgereste, approfondendo, di aver preso una cantonata; vi accorgereste, conoscendoci, che magari si vive meglio qui che a Roma nei pressi dei vostri ‘studios'”. 


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Prosegue il sindaco di Colleferro: “Noi siamo una comunità operaia ed operosa alla quale è capitata una tragedia, Willy c’è morto in braccio a noi colleferrini: chiediamo rispetto del nostro dolore, non si abusi della nostra dignitosa compostezza, ispirataci da questa dignitosa famiglia. Colleferro e tutto il territorio non sono periferie degradate; chi lo afferma o sta in malafede o non ci conosce. Faccio ulteriore appello anche a tutti i concittadini affinché rilascino, alle numerose telecamere presenti in città, dichiarazioni rispettose del lutto e della verità ma senza ipocrisie. Non si può perdere il senno dinanzi ad un microfono che personalmente cerco di rifuggire proprio perché convinto della distorsione inevitabile. Parlare male, peraltro senza motivo, della nostra città a cosa porta? Calunniare chi ci ha generato che senso ha?”. 

Sottolinea Sanna, candidato per il suo secondo mandato alle prossime amministrative: “Su chi fa sciacallaggio politico non mi soffermo proprio perché si commenta da solo. Stiamo calmi, ragioniamo. Tra qualche giorno quasi tutte le telecamere spariranno e noi rimarremo di nuovo quasi soli: a ricostruire su macerie delle quali non possiamo renderci complici, a risolvere i nostri problemi, a ricordare Willy durante gli anni del lungo processo che si prospetta. Per ricordare Willy negli anni, ho già detto che vorremmo realizzare in quel luogo un monumento. Ieri, sentita anche la Città Metropolitana per un eventuale sostegno, ho pensato che tutto il giardino (che non è buio ma che vide quella notte il danneggiamento di alcuni lampioni) può essere trasformato in una ‘Piazza della Memoria’, un salotto urbano per i ragazzi. Un bando di idee per questo mi sembra la cosa più giusta da fare”. 

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“Domani ci saranno i funerali di Willy e moltissimi colleferrini parteciperanno (anche se ci stanno descrivendo come feroci abitanti di lande barbariche, abbiamo la volontà di partecipare all’ultimo saluto a questo nostro fratello più piccolo che ha perso la vita ingiustamente)- conclude Sanna- Io sarò affianco ad Armando ed alla sua famiglia, dalla quale ho imparato tantissimo in questi giorni. Si eviti di andare con molte auto: i parcheggi di piazzale Unitalsi, della Italcementi che ha già dato il suo ok, del Truck Village che ha già dato il suo ok e gli stradoni dello Sloi possono ospitare molte auto in modo tale da arrivare al campo sportivo di Paliano con in numero minore di auto possibile. Teniamo la barra dritta anche nel momento del dolore più abbacinante, altrimenti sarà stato tutto vano“.

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