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ROMA – “Bisogna ripartire dai territori, dove ognuno conosce il proprio interlocutore e sa cosa si può fare e cosa no”. Roberta Lombardi è convinta che passi da qui, dal livello regionale e comunale, la strada per un’alleanza del M5S col centrosinistra per le prossime elezioni regionali nel Lazio.
Nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire, l’assessora alla Transizione Ecologica, Energetica e Digitale della Giunta Zingaretti si è detta consapevole che la trattativa si sta svolgendo su due piani, quello nazionale e quello regionale, ma “ragioneremo tenendo ben distinti questi piani. Non so come si risolverĂ sul livello nazionale, so però che in molti territori, sia le regioni che i comuni, governiamo col centrosinistra e quello che mi arriva dai miei colleghi, essendo il referente del Comitato Enti locali, è che, pur nelle diversitĂ , andiamo avanti in maniera proficua. Come abbiamo dimostrato anche nel Lazio: quando lavoriamo insieme sui temi e non sui preconcetti, funzioniamo bene”.
Insomma, il problema non è costituito dal funzionamento di questa alleanza sui territori ma va cercato altrove: “Ho visto un’inspiegabile furia atlantista che è assurta nell’agenda del Pd a valore assoluto- ha spiegato Lombardi- Per noi la pace è un valore, mentre l’atlantismo può rappresentare un mezzo per raggiungere la pace ed essere piĂą forti insieme, non certo un valore nĂ© un fine da raggiungere. Ho paura che ci siano state una somma di egoismi da parte della classe dirigente del Pd e valutazioni strategiche errate. Non so se l’avere abbracciato con furore questa agenda Draghi atlantista corrisponda alle ambizioni personali di qualcuno per un progetto di futuro segretario generale della Nato. Allo stesso tempo ho visto la paviditĂ di una segreteria nazionale attorno al suo segretario: anzichĂ© fargli notare l’errore strategico, ha preferito pensare alle ricandidature alle elezioni”.
I dem sono ancora in tempo per evitare di commettere un errore che potrebbe costargli l’alleanza con i 5 Stelle nel Lazio: “Sabato scorso ho partecipato, insieme ad altri dirigenti politici e militanti, a un incontro organizzato dall’area che vuole costruire un polo progressista- ha detto Lombardi- In questo percorso è importante non avere un approccio in stile ‘sistema solare’, dove il Pd è il sole e gli altri sono satelliti. SarĂ necessario invece un approccio ‘a rete’, dove ogni ruolo ha la sua importanza: dare pari dignitĂ a tutte le forze politiche e civiche che chiedono di attuare un’agenda progressista, a partire da quella regionale del Lazio”.
Però sui nomi del possibile candidato per il post Zingaretti sta accadendo il contrario: eccetto Marta Bonafoni, il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, e l’assessore alla sanitĂ , Alessio D’Amato, provengono dalle file dei dem. C’è chi sostiene che la scelta di un nome ‘terzo’ farebbe aumentare le chance di alleanza: “Trovo normale che esponenti del Pd, partito che esprime il presidente uscente, abbiano proposto la loro candidatura, in continuitĂ col lavoro fatto in 5 anni- ha concluso Lombardi- Al momento non sono appassionata al tema del nome: prima voglio capire quali sono i temi imprescindibili su cui si costruisce l’alleanza, poi viene il ‘bomber'”.
lL Movimento 5 Stelle nel Lazio sa quali sono i suoi “temi imprescindibili”. Il primo è “la transizione ecologica- ha spiegato Lombardi- Hanno cambiato nome al ministero (Ambiente e Sicurezza energetica, ndr) e questo desta qualche preoccupazione. PerchĂ© la sicurezza energetica può venire anche dalle fonti fossili o dal nucleare di vecchia generazione senza però tenere conto della sicurezza legata all’impatto sull’ambiente e salute in base alle fonti energetiche utilizzate”.
Una transizione ecologica che vada ben oltre il pur necessario cambio di paradigma nella gestione del ciclo dei rifiuti (che vede da anni il Lazio sul filo dell’emergenza a causa di Roma) ma incroci “lo sviluppo sostenibile tenendo insieme salute, pianeta, sopravvivenza umana, prosperitĂ come stile di vita e lavoro di qualitĂ ”.
In questo quadro anche alcune infrastrutture di cui tanto si è parlato nel Lazio andranno adeguate. E’ il caso ad esempio dell’autostrada Roma-Latina, che Lombardi definisce “L’inceneritore delle strade”, nel senso che “è un progetto di 30 anni fa che ora non ha piĂą senso: il concetto di mobilitĂ era individuale e su gomma, avevi facilitĂ di approvvigionamento petrolifero e poco importava dell’ambiente. Il mondo però è cambiato e bisogna pensare a una mobilitĂ collettiva su ferro, sostenibile e necessaria”.
Entro i primi giorni di novembre arriverĂ in Regione Lazio il progetto definitivo, presentato dalla societĂ canadese Anaergia, per la realizzazione entro il 2025 a Colleferro, nel terreno che ospita i due ex termovalorizzatori prossimi allo smantellamento, di un impianto che trasformerĂ ogni anno 250mila tonnellate di rifiuti indifferenziati in biometano e materie prime secondarie, senza generare emissioni, recuperando anidride carbonica e riducendo al minimo gli scarti da conferire in discarica. Una novitĂ nel segno dell’economia circolare e che per Roberta Lombardi rappresenta la conferma che per chiudere il ciclo rifiuti di Roma “il termovalorizzatore non è assolutamente una strada inevitabile”. Il sindaco di Roma dovrebbe prendere spunto da questa soluzione per sostituire in questo modo il termovalorizzatore? “Assolutamente sì. Per me dovrebbe essere un progetto da prendere ad esempio. Ricordo sempre che i super poteri sui rifiuti che l’allora governo Draghi volle conferire al commissario per il Giubileo sono ‘neutri’, nel senso che questi poteri sono sull’impiantistica ma non parlano espressamente di realizzare un inceneritore. Gualtieri sia coraggioso e si assuma la responsabilitĂ politica di ritornare sulla scelta dell’inceneritore, che forse andava bene 30 anni fa ma oggi è obsoleta, e di andare verso un’impiantistica che sia piĂą in linea con i dettami europei. Una gestione dei rifiuti fatta secondo questa impostazione serve alla cittĂ e alla regione, non ai 5 Stelle”.
Adesso che nel Lazio si sta accelerando su una reale alternativa al termovalorizzatore, questo “contrasto” potrebbe aumentare le difficoltĂ di alleanza col centrosinistra per le prossime regionali? “Penso il contrario. Proprio l’avere realizzato col centrosinistra un piano rifiuti che bandisce gli inceneritori come soluzione per in Regione, tanto che Roma per realizzarlo ci ha dovuto scavalcare attraverso il commissariamento del Governo, e il fatto che stiamo finanziando tutti gli impianti di economia circolare sono la prova che quando lavoriamo insieme, non con un approccio ideologico ma sui termini delle questioni, funzioniamo e troviamo le migliori politiche sui rifiuti per i nostri cittadini”.
Proprio per questo “io non voglio che il tema dell’inceneritore sia al centro del dibattito politico- ha concluso Lombardi- PerchĂ© ognuno avrebbe i suoi irrigidimenti, anche per non ammettere eventuali errori. Mettendo invece la questione su termini concreti di costi, tempi, efficienza e rispetto dell’ambiente chiunque si rende conto che non è una soluzione adeguata”.
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