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Omicidio Willy, al via il processo: la Corte rigetta la richiesta di rito abbreviato

L'avvocato Marzi: "Questo non è il momento del perdono ma dell'accertamento della verità"

Pubblicato:10-06-2021 09:56
Ultimo aggiornamento:10-06-2021 13:40

murales willy
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FROSINONE – La Corte di Assise di Frosinone, durante la prima udienza per la morte di Willy Monteiro Duarte, ha dichiarato inammissibili le richieste di rito abbreviato presentate dalle difese dei 4 imputati e ha rigettato la relativa questione di legittimità costituzionale. 

IL PADRE DI WILLY: “CREDIAMO NELLA GIUSTIZIA”

“Noi crediamo nella giustizia e lasciamo che faccia il suo corso”. Lo ha detto il papà di Willy Monteiro Duarte, entrando a Palazzo di Giustizia a Frosinone per l’avvio del processo a carico della morte del figlio, il 21enne di origini capoverdiane ucciso a calci e pugni nel settembre scorso a Colleferro. Alla sbarra, oggi davanti alla Corte di Assise, 4 persone: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

LA VICINANZA DEGLI AMICI

“Tristezza. Solo tanta tristezza. Questo provo. Willy è con noi e spero ci dia la forza per affrontare questo processo“, ha detto la mamma di Willy. Lacrime e abbracci degli amici di Willy per i familiari del 21enne ucciso a calci e pugni a Colleferro nel settembre scorso. Una ventina di giovani ha atteso la fine della prima udienza fuori dal Palazzo di Giustizia di Frosinone per manifestare affetto e vicinanza a mamma Lucia e papà Armando. I genitori di Willy, insieme a Milena, sorella della vittima, visibilmente commossi, hanno ricambiato gli abbracci.


L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA: “RICHIESTE DI PERDONO RIVELANO SUPERFICIALITÀ DEGLI IMPUTATI”

L’avvocato Domenico Marzi, difensore della madre e della sorella di Willy, ha confermato che sarebbero arrivate delle lettere con delle richieste di perdono da parte di uno dei quattro imputati, Mario Pincarelli. “Questo non è il momento del perdono ma dell’accertamento della verità”, ha specificato. “Sono arrivate delle lettere, raccomandate con ricevute di ritorno. Solo un tentativo di voler sembrare accorti nei confronti della famiglia. Non commentiamo nemmeno e non strumentalizziamo. Forsa ci giovano anche, perché sono una rappresentazione evidente della superficialità nella condotta degli imputati“, ha detto il legale.

IL LEGALE DI BELLEGGIA: “NON HA PARTECIPATO ALL’AGGRESSIONE”

“Come emerso dalle indagini preliminari, Francesco Belleggia non ha partecipato all’aggressione“. A dirlo è l’avvocato Vito Perugini, difensore di Belleggia, uscendo dal tribunale di Frosinone al termine dell’udienza. Belleggia, unico ai domiciliari e imputato per omicidio volontario aggravato con i fratelli Bianchi e Mario Pincarelli, era oggi presente in aula. “Abbiamo sempre risposto ai due interrogatori di garanzia – ha detto il legale – e riteniamo che le nostre versioni siano state complete, esaurienti e riscontrate soprattutto dalle verifiche ci sono state nel corso delle indagini preliminari. Vero è – conclude Perugini – che nessuno dei testi non sospetti indica tra gli aggressori il mio assistito“.

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