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NAPOLI – “Finalmente ho capito cosa provano i giocatori quando fanno goal in questo stadio. Anche io ieri sera ne ho fatti dieci, venti, una goleada, ed è stato meraviglioso!”. Così Franco Ricciardi che ieri ha fatto il suo goal allo stadio Maradona: 40mila spettatori ed un solo cuore pieno d’amore. “È un sogno – ha detto – che si realizza per tutti noi”.
L’apertura è stata affidata a due inni, il primo ‘O sole mio, a rappresentare la napoletanità nel mondo, e 167, il pezzo dedicato al quartiere Scampia. Franco Ricciardi, originario della Masseria Cardone a Miano, quartiere dell’area nord di Napoli non distante dalle Vele, non dimentica le sue origini: “Resto e resterò per sempre la voce dei territori disagiati, non cambierò mai”.
Nel corso della serata, durata oltre due ore, tante le occasioni di intenso spettacolo. Spazio per i cori gospel su ‘A verità, brano del film Song ‘e Napule con cui nel 2014 l’artista ha vito il David di Donatello. E spazio anche ai mandolini, tra i momenti più emozionanti dello show, che sulle note di Nun me lassà, Madre e Male hanno accompagnato Ricciardi che è salito sul palco stringendo in mano dei palloncini poi lasciati ascendere, “ecco – le sue parole – chi sono, sono questo”. I palloncini sono un omaggio alle sue origini, un ricordo del padre che da ambulante li vendeva al parco giochi partenopeo dell’Edenlandia e alle feste di piazza.
Nella lunga serata che ha animato il Maradona non sono mancati i pezzi più famosi del cantautore ma anche dei middle delle canzoni degli esordi. In scaletta il meglio dei suoi 21 album e sul palco con lui Clementino, Rocco Hunt, La Nina, Andrea Sannino, Enzo Dong. E ancora, Rosario D-Ross e Sara Startuffo. A supporto ‘la Scudinzeria’, associazione canora di Scampia. Una festa per e con il pubblico che ha partecipato da protagonista. Tra i 40mila anche una ventina di detenuti di Poggioreale, dell’istituto penitenziario per minorenni di Nisida e di quello femminile di Pozzuoli che hanno assistito al concerto da ospiti.
Il finale della serata è affidato a Treno con cui il Maradona è esploso di gioia. Uno gioia che è quella di Franco Ricciardi che, abbracciato sul palco dalla sua famiglia, dai musicisti, dagli ospiti e dal suo staff, ha ringraziato e appellato tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dell’evento. “Ringrazio – la chiosa di Ricciardi – la mia preziosa agente nonchè event manager Anna Cammarota e l’organizzatore Pino Oliva per avermi dato la possibilità di realizzare un sogno”.
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