NEWS:

Concorsi truccati al Policlinico di Palermo, rettore: “Sgomento ma Ateneo è sano”

Lo scrive Massimo Midiri in una lettera indirizzata ai docenti, al personale e agli studenti dell'Ateneo, dopo l'avvio dell'inchiesta

Pubblicato:11-04-2022 19:44
Ultimo aggiornamento:11-04-2022 19:44

rettore università palermo-min
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – “Abbiamo appreso, con sgomento e dispiacere, la notizia dell’indagine che coinvolge alcuni colleghi dell’Ateneo e che riguarda certe vicende concorsuali, pur incrociate, per uno degli indagati, con altri aspetti del tutto estranei al contesto universitario. Siamo assolutamente fiduciosi nella capacità del nostro sistema giudiziario e della magistratura di potere ricostruire, anche attraverso il necessario sforzo di contestualizzazione dei dialoghi oggetto di intercettazione, il reale andamento dei fatti avvenuti e di riuscire ad accertare le responsabilità di ciascuno dei soggetti coinvolti. Abbiamo tuttavia, in questo frangente, il dovere di rivendicare con convinzione che il nostro Ateneo costituisce un organismo sano, rispettoso della legalità e del principio della valorizzazione del merito”. Lo dice il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, in una lettera indirizzata ai docenti, al personale e agli studenti dell’Ateneo, dopo l’inchiesta sui concorsi truccati al Policlinico.

“In questi anni, grazie al lavoro indefesso di numerosi colleghi docenti e amministrativi, si sono svolte innumerevoli procedure concorsuali, nelle quali la comunità accademica palermitana ha sempre perseguito la correttezza amministrativa, con la ferma aspirazione che venisse sempre individuato il candidato maggiormente qualificato allo svolgimento dei ruoli messi a bando – aggiunge -. In un contesto così articolato e diversificato, può purtroppo accadere che qualche comportamento illecito sfugga al controllo delle pur numerose e attente verifiche interne e siamo pertanto grati alla magistratura inquirente per gli opportuni interventi a salvaguardia della legalità”.

Midiri conclude poi la sua lettera in questi termini: “Dobbiamo adesso attendere con pazienza e serenità gli esiti di un procedimento che, purtroppo, sarà lungo e complesso. Ai colleghi coinvolti, chiamati ad affrontare un periodo estremamente doloroso dal punto di vista umano e personale, continueremo a riservare, senza deflettere dalla ferma e inappellabile condanna di eventuali comportamenti criminosi che la magistratura dovesse infine accertare e fermi restando i provvedimenti che già nell’immediato l’Ateneo sta adottando nei loro confronti, il rispetto e la vicinanza che i contesti umani e le lunghe consuetudini di collaborazione trascorsi richiedono e impongono, nel pieno rispetto del principio ineludibile della presunzione di innocenza”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it