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Bimba disabile si fa i bisogni addosso, non la cambiano ‘per Covid’

I genitori, racconta la mamma all'agenzia Dire, sono stati chiamati per andarla a prendere. Ma il dirigente scolastico dice: "L'assistenza agli alunni con disabilità nella cura dell'igiene personale deve continuare ad essere garantita"

Pubblicato:11-03-2021 13:38
Ultimo aggiornamento:11-03-2021 13:38

bambina
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ROMA – Una bambina disabile, che si era fatta la cacca addosso, non è stata cambiata dal personale preposto perché il regolamento anti-Covid della scuola lo impedirebbe. Almeno questo è quanto riferito telefonicamente alla mamma della bimba nata con una sindrome cromosomica rara che le ha causato, tra le molte cose, una disabilità intellettiva, che è stata costretta ad andare a prendere anticipatamente la figlia a scuola. L’episodio è accaduto all’Istituto comprensivo Marino centro-Scuola primaria Sandro Pertini, alle porte di Roma. “Non ci sono mai stati problemi, tanto è vero che la scuola ha dei cambi per mia figlia- racconta la mamma all’agenzia Dire- ma stavolta ci hanno detto che in questo momento, per via del Covid, non è più possibile cambiarla. Siamo dovuti andare a prenderla, e sarà passata un’ora, perché sia io che il papà eravamo al lavoro. Lo trovo assurdo, adesso andremo a fondo con la questione. Scriveremo al dirigente per avere chiarimenti in merito, ma soprattutto per avere in mano questo ‘nuovo’ regolamento che dicono di avere, anche se io dubito che possa essere scritta nero su bianco una cosa del genere”.

D’altronde, prosegue la mamma della bimba, anche l’ultimo Dpcm di Draghi “sottolinea l’importanza di non imporre la distanza di sicurezza e le mascherine ai bambini o alle persone con disabilità mentale, perché vorrebbe dire tagliarli fuori dal mondo. Un’altra cosa che mi ferisce molto è che non cambiare mia figlia, di fatto, lede il suo diritto ad andare a scuola. Lei ha una certificazione dei neuropsichiatri dell’Asl che la seguono in cui c’è scritto che non ha il controllo completo degli sfinteri e ha una 104, cioè un certificato di invalidità. Più di questo, francamente, non saprei cosa produrre per la scuola“.

Ma quello che si chiede la mamma, anche in un lungo ‘sfogo’ su Facebook, è questo: “Vorrei sapere da voi, adulti a cui lascio mia figlia tutti i giorni da 3 anni, cosa avete pensato in quel momento? Cosa avete provato di fronte a questa bimbetta di neanche un metro e venti di altezza, in quegli istanti? Possibile ci siano stati tanti dubbi sul da farsi?”. Dalla scuola, intanto, assicurano che non esiste nessuna nuova disposizione in merito. Contattato dall’agenzia Dire, il dirigente scolastico, Giuseppe Di Vico, ha così replicato: “Posso dire con certezza che le disposizioni anti-Covid non cambiano le regole in questione, quindi l’assistenza agli alunni con disabilità nella cura dell’igiene personale deve continuare ad essere garantita. Se fosse vero è un episodio gravissimo, farò certamente delle verifiche per accertare che il personale non abbia adempiuto ai suoi doveri, poi agirò di conseguenza. Nessuno può accampare una ‘tesi’ del genere, anche perché il lavoratore ha diritto di chiedere alla scuola una mascherina Ffp2, se vuole può indossare sopra anche una chirurgica oppure una visiera, noi diamo sempre i dispositivi di protezione individuale. Ma rifiutare di fare una cosa del genere non è ammesso. L’assistenza nella cura dell’igiene personale agli alunni con disabilità va garantita sempre”.


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