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Jago-Banksy-TvBoy, mostra a Bologna sugli artisti ‘ribelli’

Fino al 7 maggio, Palazzo Albergati ospita un percorso espositivo sull'arte che 'fa discutere' e arriva al grande pubblico

Pubblicato:10-11-2022 18:31
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 18:31

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BOLOGNA – Attraverso 60 opere, l’idea è quella di ripercorrere alcune delle storie più estreme e trasgressive della public e street art italiana e internazionale. I tre artisti esposti, del resto, hanno sovvertito le regole dell’arte ‘ufficiale’ creando un precedente più unico che raro, non da oggi: sono arrivati sia al cuore del grande pubblico sia nei locali dell’arte istituzionale, tra musei ufficiali e centri di produzione contemporanea riconosciuti, proprio perché il loro tratto ribelle li ha resi molto ricercati. Adesso, nella città della controcultura per eccellenza, quanto meno per via della sua storia, un percorso immaginato ad hoc prova a tenere tutto insieme. Apre domani e chiuderà il 7 maggio, a Palazzo Albergati di Bologna, la mostra “Jago-Banksy-TvBoy e altre storie controcorrente”, un percorso espositivo sull’arte che ‘fa discutere’ e arriva al grande pubblico. La mostra, aperta oggi solo per gli addetti ai lavori, si presenta quindi come una tripla monografica, sotto la supervisione del curatore Piernicola Maria Di Iorio, che mostra le opere più significative di ognuno dei tre protagonisti. Dal celebre Banksy, colui con cui ‘tutto ebbe inizio’, si spazia quindi ai più giovani italiani TvBoy, il papà del famoso ‘bacio’ tra Salvini e Di Maio, e Jago, scultore ma soprattutto “The Social Artist”, per il successo che da subito lo ha contraddistinto online.

IN ESPOSIZIONE ANCHE “LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA” DI RAVO

Ecco, quindi, che in mostra si scorgono subito Girl with Baloon e Bomb Love di Banksy, Apparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre ad pezzi come la coppia (in costume) dell’amore ai tempi del Covid, con doppia mascherina e igienizzante, oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano. Completa la mostra una quarta sezione, con nomi più sparsi e contributi come quelli di Obey, con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barack Obama, Mr. Brainwash (con, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), oppure Ravo con La ragazza con l’orecchino di perla e Laika, con Not this “game”, fino a Pau, con la sua serie delle Santa Suerte. La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Piuma, Pop House Gallery e Apapaia (sponsor Poema, partner Frecciarossa, Cotabo e Urban Vision); è consigliata da Sky Arte e il catalogo è edito da Skira. Il biglietto intero costa 15 euro, il ridotto 13.


TvBoy, Love in the time of Covid

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