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VIDEO | Dl imprese, Luciano Monti: “Tempi lunghi per credito, no crociate su Mes”

Dire 'no' al Mes a tutti i costi è sbagliato, secondo l'economista e professore della Luiss Monti: "Abbiamo uno strumento, facciamo ricorso a quello, semplifichiamolo e cerchiamo di dare una corsia preferenziale a chi è più in difficoltà"

Pubblicato:10-04-2020 14:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:07

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ROMA – Le garanzie sui prestiti per le grandi imprese vanno dal 70 al 90 per cento quindi questo rafforzamento della liquidità “non sarà una misura che impatterà sull’economia domani, i tempi saranno abbastanza lunghi perchè comunque le banche una istruttoria sul merito creditizio la faranno”. E’ il giudizio di Luciano Monti, economista, professore alla Luiss di Politica economica europea, intervistato dal direttore della Dire via Skype. Anche per le pmi, la garanzia al 100 per cento si raggiunge con l’apporto dei Confidi, quindi “anche loro dovranno prendersi del tempo per le istruttorie”.

Insomma, il rischio che la “burocrazia” degli intermediari finanziari rallenti gli aiuti diretti alle imprese è concreto. Monti critica “l’intervento a tappeto del governo perchè- sostiene- ci sarebbero tutti gli strumenti per misurare l’impatto del Covid in maniera più attenta: noi abbiamo delle imprese che sono più colpite di altre, ad esempio quelle che non possono lavorare, sono ferme. E’ vero che c’è la cig, ma se pensiamo ai piccoli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti loro sono i più colpiti“.


Inoltre ci “sono altri settori che pur non essendo sospesi accusano pesanti cali della domanda, come gli albergatori” e tutto il comparto dell turismo. Le imprese “in ‘codice rosso’ andrebbero tutelate di più, questa è la critica principale”.

Capitolo Europa. “Questa sorta di crociata contro il Mes e la posizione di bandiera” di Roma “verso gli eurobond è un po’ sterile perchè i tempi di attuazione di titoli comuni di debito sarebbero di diversi mesi“. Perciò sarebbe “molto più alla portata un Mes semplificato senza l’intervento della Trojka. Abbiamo uno strumento, facciamo ricorso a quello, semplifichiamolo e cerchiamo di dare una corsia preferenziale a chi è più in difficoltà”, conclude il docente della Luiss.

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