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L’oncologo: “Dal tumore ai testicoli si può guarire: Haller del Borussia Dortmund ne è l’esempio”

L'oncologo Santini: "Vittoria da ricercare in una adeguata cura chemioterapica fatta con i giusti farmaci e le giuste dosi"

Pubblicato:10-02-2024 12:35
Ultimo aggiornamento:10-02-2024 12:35

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ROMA – “Always believe”, ovvero “Credici sempre”. Due semplici parole che trovano spazio sul profilo Instagram di Sebastien Haller. Parole che, però, racchiudono una storia bellissima ed emozionante. L’ha scritta, suo malgrado, l’attaccante del Borussia Dortmund e della Costa d’Avorio, al quale nel 2022 viene diagnosticato un tumore maligno ai testicoli. Dopo uno stop forzato dall’attività agonistica, due interventi e quattro cicli di chemioterapia, il 29enne torna in campo l’anno successivo e, soprattutto, torna a fare gol.

L’ultimo, al momento il più importante della sua carriera, l’ha messo a segno con la maglia della Nazionale contro la Repubblica Democratica del Congo nella semifinale di Coppa d’Africa. Una rete che ha garantito agli ‘Elefanti’ padroni di casa un posto nella finalissima contro la Nigeria. La partita che si disputa domani sera ad Abidjan si preannuncia una vera e propria battaglia sportiva. Quella per la vita, Sebastien Haller l’ha già vinta.

“Una vittoria- spiega all’agenzia Dire il responsabile della Commissione Oncologia dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Daniele Santini– da ricercare in una adeguata cura chemioterapica fatta con i giusti farmaci e le giuste dosi per fronteggiare un tumore guaribile anche in forma metastatica”.


oncologo

“Il tumore ai testicoli- prosegue- è generalmente una neoplasia maligna e ne esistono due tipologie: il seminoma puro e il tumore non seminomatoso. Entrambi sono tumori maligni, possono dunque dare metastasi. I sintomi più precoci di questa neoplasia sono un ingrossamento del testicolo, che si può evidenziare con l’autopalpazione: il testicolo, in questi casi, si sente più grosso, più duro, più bozzoluto e poco dolorabile e poco dolente“.

Santini precisa che “il cancro ai testicoli si può curare e guarisce la stragrande maggioranza dei pazienti colpiti da questa neoplasia. Il tasso di guarigione è intorno al 95% ma negli stadi iniziali arriva al 98-99% e per gli stadi più avanzati metastatici c’è una percentuale di guarigione che arriva al 95%. Si tratta, dunque, di tumori che hanno un’alta chemio sensibilità, ovvero sono tumori che rispondono molto bene alla chemioterapia”.

Il responsabile della Commissione Oncologia dell’Omceo della Capitale rende poi noto che “nel 2022 in Italia sono state stimate circa 2.470 nuove diagnosi e 134 decessi”. Il professor Santini evidenzia l’importanza della prevenzione, all’insegna del motto “autopalpazione durante la doccia”. “Per il tumore del testicolo la prevenzione è fondamentale, perchè tumori del testicolo sotto i quattro centimetri guariscono nel 100% dei pazienti. Tanto più grande è il tumore del testicolo, tanto più è probabile che abbia dato metastasi. E sebbene il tumore del testicolo metastatico sia comunque in alta percentuale guaribile, c’è purtroppo una piccola percentuale di pazienti con malattia metastatica che non guariscono. E la prevenzione si fa con l’autopalpazione, a partire dai 15-16 anni, dalla pubertà”.

Se nella donna la figura di riferimento per la tutela della salute è il ginecologo, per l’uomo sono tre. “Una è il paziente stesso, è la persona che fa autopalpazione. Poi ci sono il medico di famiglia e l’urologo”.
Infine una precisazione: “Gli stili di vita- dichiara l’oncologo- non influiscono sulla comparsa del tumore ai testicoli. I fattori di rischio più grossi sono il varicocele e il criptorchidismo, ovvero il testicolo ritenuto nel canale inguinale”. “Always believe”, ovvero “Credici sempre” ha scritto Sebastien Haller, pronto a trascinare la sua Nazionale alla conquista dell’Africa.

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