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Macchinista soccorre capotreno molestata e lo riempiono di botte

Aggressione a bordo, Cisl: "Siamo all'emergenza, servono i tornelli nelle stazioni"

Pubblicato:10-08-2022 10:24
Ultimo aggiornamento:10-08-2022 10:24

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Bologna – Accorre per soccorrere una giovane capotreno aggredita e molestata da quattro stranieri, probabilmente maghrebini, “e viene massacrato di botte”. È accaduto martedì 9 agosto, intorno alle 14.30, ai danni di un macchinista in servizio su un treno regionale fermo nella stazione di Poggio Rusco, in provincia di Mantova. E proprio il macchinista ha raccontato il fattaccio alla Fit-Cisl dell’Emilia-Romagna che denuncia l’accaduto con una nota parlando di “vera emergenza” sicurezza sui treni. E’ andata così, spiega il sindacato: la giovane capotreno, si accorge di alcune “situazioni anomale” nelle carrozze: continua accensione e spegnimento dell’aria condizionata, apertura dei finestrini bloccati, e così via. Potevano essere causate solo da qualcuno in possesso della chiave tripla in possesso solo del personale delle ferrovie, e così ha deciso di effettuare dei controlli” notando quattro giovani nordafricani armeggiare con una chiave tripla. “Con calma e pazienza”, sottolinea la Cisl, la giovane dipendente di Tper Trenitalia “ha cercato di dissuadere i malintenzionati, spiegando la pericolosità di quegli atti, ma purtroppo le uniche risposte sono state ingiurie e palpeggiamenti”.

IL MACCHINISTA È STATO ATTIRATO DALLE URLA DELLA COLLEGA, CHE ERA “ACCERCHIATA E DERISA”

Attirato “dalle urla della ragazza, accerchiata e derisa dai quattro stranieri”, il macchinista è uscito dalla vicina cabina di guida per aiutarla, ma “è stato massacrato di calci e pugni, con uno dei quattro aggressori che si è introdotto persino nella stessa cabina per cercare di rubargli il cellulare“. Dalle informazioni successive, e dalla denuncia agli atti, sembrerebbe che una chiave tripla identica fosse stata sottratta poche ore prima a Milano.

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CISL: “CAPITRENO E MACCHINISTI SONO TERRORIZZATI E ALLO STREMO, LO RIBADIAMO: È EMERGENZA”

“La situazione non è solo critica, anzi ribadisco per l’ennesima volta che si tratta di una vera e propria emergenza. Capitreno e personale sono terrorizzati e allo stremo”, dichiara Aldo Cosenza, segretario regionale Fit. “La vera soluzione per il problema aggressioni riguarda le infrastrutture e non ci stancheremo mai di chiedere a tutte le parti in causa (Rfi, Regione e aziende) che l’accesso ai binari delle stazioni, e quindi ai treni, avvenga solo con il biglietto. Otto aggressioni su 10 non ci sarebbero più. Bisogna installare i tornelli, ma non solo, anche porte che si aprono solo con l’inserimento del codice del biglietto. Nelle piccole stazioni, ad esempio, si può cominciare a chiudere l’accesso ai binari con reti metalliche e predisporre una sola porta per l’ingresso”, conclude il sindacalista Cisl.

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