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Tg Ambiente, edizione del 9 luglio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=uxCvGOHZVPk&feature=youtu.be EFFICIENZA, 3.3 MLD INVESTIMENTI 2018 DA ECOBONUS L'efficienza energetica è una miniera da sfruttare a tutto beneficio dei conti pubblici e

Pubblicato:09-07-2019 09:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:30
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EFFICIENZA, 3.3 MLD INVESTIMENTI 2018 DA ECOBONUS

L’efficienza energetica è una miniera da sfruttare a tutto beneficio dei conti pubblici e di quelli delle famiglie, aiutando anche l’ambiente. Lo dicono i numeri. Oltre 39 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,3 miliardi solo nel 2018, con un risparmio di circa 100 milioni di MegaWattora. È questo il bilancio al 2018 di 12 anni di ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007. Il dato emerge dall’8° Rapporto annuale sull’efficienza energetica dell’ENEA. Nel solo 2018, l’ecobonus ha consentito un risparmio complessivo di 16 milioni di MegaWattora, pari al consumo medio annuo di energia elettrica e termica delle famiglie di una città di 2,5 milioni di abitanti.


ABRUZZO, CATTURATA LUPA IBRIDA 1MA GENERAZIONE

‘Creta’ è un ibrido cane-lupo di prima generazione. L’hanno catturata i ricercatori del progetto Ue ‘Mirco Lupo’ nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. E’ il primo ritrovamento da quando nel 2015 è iniziata la ricerca degli ibridi lupo cane. Da dove arriva Creta? A dicembre 2018 le videotrappole mostrano tre lupi insieme a un Alaskan Malamut, cane di grossa taglia, sfuggito al proprietario. A marzo 2019 le telecamere nascoste riprendono un branco di nove animali: i primi tre appaiono fenotipicamente lupi, gli altri sei mostrano evidenti caratteri riconducibili all’Alaskan Malamut. Una di loro è Creta. La lupa ibrida, dopo essere stata sterilizzata e tenuta in osservazione, è stata rimessa in libertà. Il problema dell’ibridazione “è prevalentemente di origine antropica e solo l’uomo può risolverlo”, segnalano dal Parco, e può farlo combattendo randagismo e vagantismo, migliorando la custodia dei cani da lavoro e d’affezione.

ECCO SUNRAZOR 01, TRIMARANO SOLARE MADE IN ITALY

‘SunRazor 01’ è un’imbarcazione solare ad alta tecnologia made in Italy. Con un potente motore elettrico e una particolare elica da competizione si solleva sui ‘foil’, sorta di ali che gli consentono di raggiungere velocità notevoli. Alla realizzazione di SunRazor, un complesso insieme di sottosistemi elettronici, meccanici e fluidodinamici, hanno collaborato tra gli altri l’Università di Bologna e l’Università di Roma 3. “Abbiamo unito materiali avanzati e tecnologie aerospaziali”, spiega il team manager Cristian Pilo, progettista dello scafo, “batterie agli ioni di litio di ultima generazione, un propulsore elettrico ad alto rendimento, complessi software di gestione, e sistemi portanti nati da un attento studio fluidodinamico”. Dopo le prove a Montecarlo, in occasione della 6a Monaco Solar & Energy Boat Challenge, SunRazor sfiderà altre 18 imbarcazioni solari in Olanda, nella prossima gara di campionato, barche nate da spin-off universitari e da laboratori sperimentali, portate in gara da 8 nazioni diverse con ben 11 presenze olandesi.

CLIMA, ULIVO VA SU ALPI, VINO HA UN GRADO IN PIU’

Per effetto della crisi climatica in atto, in Italia la coltivazione dell’ulivo è arrivata a ridosso delle Alpi. Nella Pianura Padana si coltiva circa la metà della produzione nazionale di pomodoro da conserve e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee, mentre i vigneti sono arrivati addirittura sulle vette. Lancia l’allarme Coldiretti. Il riscaldamento del clima provoca poi il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Una situazione che mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy. Intanto lo scorso giugno è stato il più caldo mai registrato in Europa e nel mondo con una temperatura media di oltre 2 gradi sopra la norma.

TURBANTE BIO-BENIN, SEGNO REDENZIONE E LIBERAZIONE

Foglie di mango per il giallo e poi, dopo la tinteggiatura, filatura e piegatura tutte rigorosamente a mano. Il turbante ‘B-B’, vale a dire ‘Bio Benin’, cento per cento cotone organico e africano, affascina l’Italia. Dopo la presentazione alla Milan Fashion Week, una tappa a Roma. “È una nuova iniziativa che racconta la storia del nostro Paese, il passato, il presente e il futuro”, spiega Evelyne Togbe-Olory, ambasciatore del Benin. È lei l’ideatrice del progetto, insieme con Laura Strambi. “Il turbante è personalizzato con stampe e ricami o arricchito da cristalli e pietre bio, pietre Swarowski, le uniche senza carbone” sottolinea Togbe-Olory.

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