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All’ospedale San Bortolo di Vicenza il cane di casa entra in pediatria

Al via progetto sperimentale di 'Pet Visiting'. L'amico a quattro zampe offre supporto emotivo e garantisce benefici clinici ai piccoli pazienti

Pubblicato:09-02-2024 14:28
Ultimo aggiornamento:09-02-2024 14:30

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ROMA – Un altro e importante passo per offrire ai piccoli pazienti ricoverati in ospedale un ambiente sempre più accogliente e a misura di bambino: lo ha compiuto la pediatria dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, teatro del progetto sperimentale di ‘Pet Visiting’, che consente ai bimbi ricoverati nel nosocomio veneto di ricevere la visita del proprio cane.
“Gli animali domestici– spiega il direttore della Pediatria del San Bortolo, Massimo Bellettatopossono offrire un notevole supporto emotivo ai loro proprietari, in particolare nel caso dei pazienti pediatrici, ed è essenziale che questo legame non venga interrotto durante il periodo di degenza, poiché comporta numerosi benefici anche sul piano clinico. Ecco allora che la Pet Visiting può far parte a tutti gli effetti del percorso di cura, migliorando l’umore dei bambini ricoverati, riducendo i loro livelli di ansia e di stress e dunque favorendo una risposta migliore alle terapie“.
L’attività viene organizzata su richiesta dei genitori, concordando il giorno e l’orario della visita. In base alle condizioni cliniche del paziente, la visita dell’amico a quattro zampe può essere organizzata presso il cortile esterno dell’ospedale, se il paziente può recarsi all’aperto e le condizioni meteorologiche sono favorevoli, oppure in una stanza dedicata all’interno del reparto. L’incontro può svolgersi anche nella stanza di degenza, nel caso in cui il paziente non possa allontanarsi dal letto, previa autorizzazione di eventuali altri degenti, o dei loro familiari, nella stessa stanza.
La visita tra il bambino e il proprio cane è guidata da un esperto in ‘Interventi assistiti con gli animali’, che assiste il familiare, il paziente e l’animale, garantendo il più rigoroso rispetto delle normative igienico-sanitarie. Per accedere alla struttura sanitaria, oltre che essere in regola con le vaccinazioni i cani devono infatti essere puliti e muniti di certificato del veterinario che ne attesti lo stato di buona salute.
“Una volta di più si conferma l’impegno dell’Azienda a rendere l’ambiente ospedaliero il più possibile accogliente- sottolinea il direttore generale Ulss 8 Berica, Maria Giuseppina Bonavina– anche attraverso progetti innovativi come nel caso della Pet Visiting, un programma che riguarda la pediatria ma che è stato possibile attivare dopo un processo di condivisione interna che ha visto il coinvolgimento anche della direzione medica ospedaliera, del Servizio veterinario di sanità animale e dell’Ufficio tecnico aziendale per definire i percorsi”.

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