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Non è un dolore per bimbi, fotografato in Italia il ‘bias della bua’

Indagine AstraRicerche per Zambon Italia: gli adulti si sentono annientati dal dolore (68%) ma sottovalutano quello dei più piccoli (80%)

Pubblicato:04-10-2023 11:42
Ultimo aggiornamento:04-10-2023 13:25
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senza madre
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ROMA – Il dolore non ha età. Eppure, 8 italiani su 10 ignorano che i bambini possono provare lo stesso dolore dei grandi e più di 1 su 4 pensa addirittura che la sofferenza sia un’esclusiva degli adulti. È il cosiddetto ‘bias della bua’ messo in luce da un’indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per Zambon Italia. Così, mentre gli italiani sottovalutano il dolore dei bambini, quasi 4 adulti su 10 lamentano un dolore costante– almeno 1 volta a settimana- e si tratta in circa 7 casi su 10 di un malessere talmente forte da impedire di svolgere le più semplici attività quotidiane come lavorare (45%), pensare (38%) e muoversi (34%).

L’APPELLO DEI PEDIATRI ITALIANI

I pediatri italiani lanciano dunque l’appello per riconoscere e gestire in maniera consapevole il dolore dei più piccoli, rivolgendosi agli esperti e intervenendo in caso di bisogno con soluzioni adeguate all’età.
“Pensare che i bambini non provino dolore è una falsa percezione molto diffusa. Infatti- afferma Gianvincenzo Zuccotti, Prorettore ai rapporti con le istituzioni sanitarie dell’Università Statale di Milano e Direttore del Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale dei bambini – Buzzi– l’esperienza ci
mostra che purtroppo anche i più piccoli possono stare male, tanto quanto i più grandi”.
Zuccotti aggiunge che “è un dolore da non sottovalutare da un lato perché i bambini possono avere difficoltà a spiegare l’entità e la tipologia del proprio malessere, dall’altro perché gli adulti, colti di sorpresa, possono farsi prendere dal panico e agire in modo irrazionale”. “In questo senso- precisa- è positivo il fatto che, in caso di dolore pediatrico, la prima mossa degli italiani sia quella di consultare il pediatra, ma allo stesso tempo, se la situazione lo richiede, è opportuno poter intervenire con farmaci specifici adatti all’età“.

L’ISTANTANEA DEL DOLORE PEDIATRICO

Stanchezza e poco sonno (37%), troppo tempo davanti a tv e schermi (25%), infortuni durante l’attività fisica (24%) sono considerate le principali cause del dolore dei bambini. Inoltre, gli italiani guardano con sospetto anche smartphone (23%) e social media (18%), che considerano fonte di dolore quasi esclusivamente per i più piccoli: infatti, solo pochi adulti (rispettivamente il 10% e l’8%) li collegano alla propria sofferenza.


LA REAZIONE DEGLI ITALIANI DI FRONTE AL DOLORE DEI PICCOLI

Ma come reagiscono gli italiani di fronte alla sofferenza dei bambini? Il sentimento prevalente è il dispiacere (40%), ma non di rado prendono il sopravvento anche ansia e preoccupazione (38%). “Quando il dolore colpisce gli adulti- commenta Zuccotti- si ricorre subito a un farmaco antidolorifico per ottenere un rapido sollievo e raramente si consulta il proprio medico; mentre quando il dolore investe i più piccoli la prima mossa è senza dubbio chiamare o chattare con il pediatra: lo fa circa 1 su 3 quando il bambino è fra 6 e gli 11 anni”. “È una scelta confortante- conclude l’esperto- perché il pediatra è in grado di aiutare l’adulto ad individuare la possibile causa del malessere, suggerendo come intervenire a seconda del singolo caso”.

L’IDENTIKIT

Parlando di dolore negli adulti sembra esserci un ‘bersaglio’ privilegiato. È donna, ha tra i 35 e i 44 anni, convive con il partner e con il mal di schiena in una città medio-piccola. E se il mal di schiena è il malessere più frequente nel nostro Paese- con il 37% dei connazionali che è costretto ad affrontarlo settimanalmente- è il mal di testa quello che ha un maggiore impatto sulla quotidianità e impedisce di svolgere anche le più normali attività (31%). Stress (39%) e mancanza di sonno (34%) sono considerati i
principali responsabili dei dolori degli italiani, ma a incidere potrebbe essere anche il troppo tempo trascorso davanti agli schermi di pc e tablet (26%).

UNA ‘PUGNALATA’ A CORPO E MENTE

Lancinante, tagliente e intenso come una ‘pugnalata’. Il dolore è vissuto così da quasi 4 italiani su 10, in particolare quando si prova mal di testa, male ai denti e male alla schiena. È un’esperienza negativa a tutto tondo: da un lato colpisce la mente, provocando nervosismo (46%), stress e tensione (40%), dall’altro si ripercuote sul fisico, alimentando stanchezza e debolezza (45%). Si tratta dunque di un impatto notevole che però gli altri spesso minimizzano e non riconoscono come davvero invalidante (37%).

LA CLASSIFICA DEL DOLORE

Analizzando la ‘classifica del dolore’, dividendo tra quelli più frequenti e quelli maggiormente invalidanti, emerge che il mal di schiena occupa il primo posto sul fronte della frequenza e si presenta almeno una volta a settimana nel 37% dei casi. A seguire i dolori articolari (31%), quelli muscolari (29,7%), il mal di testa (29,6%), i dolori addominali (12%), il mal di denti (7%) e i dolori mestruali (2%).
Se invece si parla di impatto e del peso negativo maggiore che questi occupa sulla quotidianità, ecco che in cima alla classifica si piazza il mal di testa (31%), tallonato dal mal di schiena (30%). Con il 15% troviamo i dolori articolari, con l’8% quelli muscolari, mentre i dolori mestruali fanno registrare il 7% (nelle donne 14%). Infine, entrambi al 4%, si piazzano i dolori addominali e il mal di denti.

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