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Open Cooperazione: le ong italiane raggiungono 238 milioni di persone in 119 Paesi

Secondo le stime pubblicate sulla piattaforma, il numero degli operatori italiani espatriati è cresciuto del 22% in un anno

Pubblicato:09-01-2024 17:40
Ultimo aggiornamento:09-01-2024 17:40

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ROMA – I progetti di solidarietà delle organizzazioni non governative italiane raggiungono 238 milioni di persone in 119 Paesi del mondo: lo indicano dati pubblicati dal portale Open Cooperazione aggregando le comunicazioni fornite dalle ong stesse. Numeri e statistiche permettono di aggiornare il quadro della loro attività per l’ottavo anno. I dati, si precisa in una nota, inseriti volontariamente da ong, fondazioni ed altri enti del Terzo settore, sono stati poi aggregati.

CRESCITA DI DIECI PUNTI PERCENTUALI

“Anche nel 2022 le ong italiane hanno messo a segno una crescita economica di quasi dieci punti percentuali, il valore economico sfiora quota 1,3 miliardi di euro” si legge nel comunicato di presentazione dei dati. “Save the Children, Intersos, Fondazione Avsi, Comitato italiano per l’Unicef, Coopi, Medici senza frontiere, Emergency, WeWorld, ActionAid e Medici con l’Africa si confermano le prime dieci organizzazioni italiane sulla base dei loro bilanci delle entrate”.

FONDI PUBBLICI E RUOLO DEI PRIVATI

Secondo Open Cooperazione, “resta stabile rispetto agli anni precedenti la composizione delle entrate, per le ong il rapporto tra fondi pubblici e fondi privati si attesta rispettivamente a quota 60% e 40%“. Nella nota si evidenzia che “i fondi pubblici alle ong arrivano dai cosiddetti finanziatori istituzionali, il 35% dall’Agenzia italiana per la Cooperazione Aics e dal Maeci, un altro 35% dall’Unione Europea (Ue+Echo), poco più del 18% dagli enti territoriali attraverso la cooperazione decentrata e il restante 12% da agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali”. Si evolve lo scenario dei fondi privati. “Oltre a quelli derivanti dalle donazioni liberali individuali, crescono in maniera rilevante le entrate da donazioni o partnership con le aziende (41%, più 10% rispetto al 2021) e dalle Fondazioni (35% in crescita di quasi 10 punti percentuali)” sottolinea Open Cooperazione. “Il canale fiscale del 5×1000 contribuisce per il 17% e le Chiese per il 6% circa”.


GEOGRAFIA IN EVOLUZIONE

I dati del 2022 mostrano come la geografia della cooperazione sia sempre in evoluzione. “L’aumento di progetti e organizzazioni della società civile attive nei contesti di emergenza conferma la capacità di intervento delle organizzazioni della società civile italiana nelle diverse crisi che sempre più frequentemente si aprono a livello globale”, osserva Elias Gerovasi, curatore del progetto Open Cooperazione. “Le organizzazioni mantengono un forte presidio anche nei cosiddetti conflitti dimenticati, come Yemen, Sudan e Siria e in tante aree destabilizzate da bande armate come Burkina Faso, Mozambico, Niger e Mali; in questi contesti senza la cooperazione delle ong sarebbe impossibile fornire assistenza di base alle popolazioni colpite”.

4500 PROGETTI IN 119 PAESI

Stando ai dati, le organizzazioni italiane sono attive in 119 Paesi con 4500 progetti implementati (più 8% rispetto al 2021). Open Cooperazione sottolinea che cresce l’impegno sui tre fronti più caldi per le ong: emergenza e aiuto umanitario, salute e educazione sono gli ambiti di intervento che hanno registrato il più forte aumento percentuale, rispettivamente più 20%, più 19% e più 7%. All’estero si conferma il primato dei Paesi africani: Mozambico, Etiopia, Uganda, Kenya e Repubblica democratica del Congo restano i paesi dove le ong realizzano più progetti. Secondo Open Cooperazione, resta rilevante, seppur in lieve flessione, l’intervento delle ong nel nostro Paese. È sempre l’Italia il Paese dove viene messo in campo il numero più alto di progetti: sono quasi 900 quelli realizzati nel 2022 da 75 organizzazioni.
Stabile il numero delle risorse umane impiegate nel settore in Italia e all’estero che superano le 27 mila unità, il 55% sono uomini e il 45% donne. In crescita invece il numero degli operatori italiani espatriati, i cosiddetti cooperanti, nel 2022 se ne sono registrati 3011, in aumento del 22% rispetto all’anno precedente. “A questa community si aggiunge poi il preziosissimo contributo del lavoro volontario” sottolinea Open Cooperazione. “I volontari attivi e volontari in Servizio civile che hanno operato per le ong nel 2022 raggiungono quota 43.565, in flessione del 12% rispetto all’anno precedente”.

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