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Torino, cuore del ritorno sulla Luna: l’esplorazione che verrà  

Thales Alenia Space è in prima linea nella realizzazione di moduli e sistemi per il programma Artemis

Pubblicato:09-01-2024 13:18
Ultimo aggiornamento:09-01-2024 13:21

©Thales Alenia Space luna artemis
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©Thales Alenia Space

ROMA – Si chiama Lunar Gateway la Stazione spaziale che vedremo orbitare intorno alla Luna. Diversa da quella Internazionale- sarà più piccola e ospiterà gli astronauti per non più di due mesi all’anno-, il Lunar Gateway è una tappa fondamentale del programma Artemis. L’obiettivo del complesso programma internazionale capitanato dalla Nasa  è il primo viaggio umano su Marte, passando attraverso il ritorno sulla Luna e la permanenza continua e sostenibile sul nostro satellite. Scienza e tecnologia d’avanguardia sono il fulcro delle missioni che verranno: lo sanno bene a Torino, dove, negli stabilimenti di Thales Alenia Space, fervono i lavori e le idee. Moduli, strutture e sistemi per la Luna sono in costruzione sotto la Mole, come ha spiegato all’Agenzia Dire Walter Cugno, Responsabile Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space.

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LA CAPSULA ORION

Gli Stati Uniti hanno costruito il lanciatore più grande e potente mai realizzato, lo Space Launch System. È lui a portare in orbita Orion, la capsula per i viaggi dalla terra al Gateway. “La struttura primaria e quella secondaria di Orion si fanno a Torino- spiega Cugno- , così come le protezioni meteoritiche, il controllo termico attivo e passivo, e i sistemi di Life Support. Ne abbiamo già costruiti sei- dettaglia Cugno-, stiamo negoziando il contratto per costruirne altri tre. Il primo modulo Orion ha volato con Artemis 1, il secondo volerà nel 2024  con astronauti a bordo, il terzo è quello che porterà l’uomo e la prima donna sulla superficie della Luna”.

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IL LUNAR GATEWAY

La stazione spaziale lunare prevede inizialmente 4 moduli. Di questi, tre saranno costruiti da Thales Alenia Space. Si tratta di Halo, I-Hab ed Esprit. “Forniamo Halo, Habitation and Logistics Outpost, che costruiamo per il nostro cliente Northrop Grumman il quale poi lo fornisce alla Nasa- spiega Cugno-. Attraverso l’Agenzia spaziale europea, l’Esa, forniamo invece due moduli. Uno, complessissimo, che è I-Hab (International Habitation Module), di cui siamo prime contractor. Forniamo il modulo completo, verrà lanciato nel 2028. C’è poi il modulo Esprit, gestito come prime contractor dalla filiale Thales in Francia, il quale ha una parte pressurizzata e una che non lo è. Tutta la parte abitativa è fatta a Torino“.

Il Lunar Gateway sarà composto da moduli a forma di cilindro di circa due metri di diametro per sette di lunghezza, su cui saranno montati dei sistemi esterni.

IL MULTI PURPOSE HABITAT (MPH)

Non finisce qui. Thales Alenia Space ha di recente siglato un contratto con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) per la realizzazione del primo avamposto abitativo permanente sulla Luna, battezzato Multi Purpose Habitat (Mph). “Grazie agli Artemis Accords– specifica Cugno-, c’è la collaborazione bilaterale Italia-Usa che vede l’Italia fornire attraverso l’Asi il primo habitat permanente sulla superficie della Luna”, conclude.

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