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Netanyahu avanti tutta: la bandiera palestinese diventa “terrorista” (e sanziona pure l’Anp)

Le iniziative del governo dopo i 10mila al corteo di proteste a Tel Aviv di sabato scorso e la denuncia alla Corte di giustizia dell'Onu

Pubblicato:09-01-2023 16:36
Ultimo aggiornamento:09-01-2023 18:40

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ROMA – Le sanzioni israeliane contro l’Autorità nazionale palestinese (Anp) “porteranno velocemente al suo collasso“. Questo il monito lanciato dal primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh, in una intervista alla testata israeliana Haaretz, sollecitata in seguito alle misure adottate dall’esecutivo israeliano lo scorso fine settimana contro i vertici dell’Anp.

Stando alla stessa testata, si tratterebbe di una “ritorsione” dell’esecutivo guidato dal premier Benjamin Netanyahu “in risposta alla richiesta palestinese di un parere consultivo da parte della Corte internazionale di giustizia con sede all’Aia sull’occupazione israeliana della Cisgiordania“.
Il premier ha definito la scelta di Ramallah di adire l’organismo delle Nazione Unite, incaricato di risolvere le controversie tra gli Stati, “un passo estremo anti-israeliano”.

LO STOP AL DIRITTO DI VIAGGIO PER I FUNZIONARI PALESTINESI

Tuttavia da tempo l’Anp denuncia violenze e violazioni dei diritti umani e civili a danno dei palestinesi, con un uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza di Israele. L’iniziativa del governo di Tel Aviv – che si è insediato il 28 dicembre scorso – ha già manifestato i primi effetti: ieri, il ministro degli Affari esteri palestinese Riyad Al-Malki ha fatto sapere che, mentre rientrava dal suo viaggio in Brasile dove aveva presenziato alla cerimonia di insediamento del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, è stato informato dal personale della sicurezza di Israele che il suo permesso di viaggio era stato revocato.


Come spiegano i media internazionali, si tratta della cosiddetta “vip card”, ossia il documento che consente ai funzionari dell’Anp, al loro staff e ai loro familiari di spostarsi agilmente attraverso i Territori palestinesi e Israele nonché di compiere viaggi all’estero senza dover sottoporsi ai controlli dei check point e attraverso la barriera di separazione pattugliata da forze di sicurezza di Israele.

Le sanzioni di Israele sull’Anp, come informa ancora Haaretz, giungono in una fase di forti tensioni tra israeliani e palestinesi. Il 15 dicembre l’Onu ha avvertito che il 2022 è stato l’anno con un bilancio record di morti tra entrambe le parti, mai registrato dal 2006: 150 tra i palestinesi e dieci tra gli israeliani.

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ISRAELE DICHIARA LE BANDIERE PALESTINESI “SIMBOLO DI TERRORISMO”

Da segnalare anche l’annuncio del ministro della Difesa israeliano Itamar Ben-Gvir, che ieri ha chiesto alla polizia di rimuovere tutte le bandiere palestinesi dagli spazi pubblici in quanto “sono espressione del sostegno al terrorismo”. Come chiarisce l’emittente Al jazeera, la legge isralieana non vieta espressamente l’uso delle bandiere palestinesi ma, nella prassi, polizia ed esercito sono autorizzati a rimuoverle in caso di minacce all’ordine pubblico.

L’annuncio è giunto all’indomani di una manifestazione organizzata sabato dal movimento di sinistra Standing Together a Tel Aviv contro il nuovo governo, a cui secondo il Times of Israel hanno partecipato oltre 10mila persone. Tra la folla, scesa in strada per contestare una riforma che limiterebbe drasticamente l’autorità dell’Alta corte di giustizia di bloccare leggi e decreti del governo ritenuti discriminatori e/o antidemocratici, sono state viste sventolare anche alcune bandiere palestinesi nonché della comunità Lgbt.

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IL GOVERNO DI ESTREMA DESTRA SULLO SFONDO DI NUOVE TENSIONI

Ben-Gvir, esponente della destra ultranazionalista del Jewish National Front, ha già fatto parlare di sé quando martedì scorso, a pochi giorni dal suo insediamento, ha compiuto una visita a sorpresa nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, attirando sul governo Netanyahu critiche da vari Paesi tra cui Stati Uniti, Emirati, Arabia Saudita, Francia e Regno Unito. Alla vigilia di tale azione, l’organizzazione politico-militare Hamas aveva messo in guardia il ministro dal compiere questo gesto, chiarendo che una nuova “esplosione di ostilità” sarebbe stata sua “diretta responsabilità”.

Monito che non ha scoraggiato Ben-Gvir, che da Netanyahu ha ottenuto “inediti poteri” sulle forze di polizia che, come riporta il Times of Israel, è stata apertamente criticata dal capo dell’organismo, Kobi Shabtai. Quest’ultimo stamani ha accompagnato il titolare della Difesa in visita al quartier generale della polizia, al termine della quale Ben-Gvir ha chiesto “aumenti salariari” e “più poteri” agli agenti, nonché “l’immunità per i poliziotti, in modo che ogni ufficiale sappia che gli compriamo le spalle“.

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