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Bruciò la Venere degli stracci, in 4mila chiedono per il clochard cure e non il carcere

L'uomo che diede alle fiamme l'opera "è una persona affetta da una tangibilissima neuro-divergenza. E ha bisogno di aiuto"

Pubblicato:08-08-2023 14:50
Ultimo aggiornamento:08-08-2023 14:51

venere stracci
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NAPOLI – Ha superato quota quattromila firme la petizione online lanciata su Change.org da Iod Edizioni, insieme alla Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli, associazione Liberi di volare, Chiesa cristiana evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, tribunali 138, per chiedere che il clochard Simone Isaia, accusato di aver dato alle fiamme l’installazione della Venere degli stracci in piazza Municipio a Napoli, possa uscire dal carcere per essere curato.

Come si legge nella petizione la Casa di accoglienza dell’associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli gestita da Don Franco Esposito “è disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita”.

I promotori aggiungono: “condividiamo le parole dei volontari della Mensa del Carmine, dove Simone si recava spesso a pranzo: ‘Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta “da una tangibilissima neuro-divergenza”. E ha bisogno di aiuto’. Chiediamo il vostro sostegno – continuano i promotori nel loro appello – con una firma affinché Simone Isaia sia tolto dal carcere e venga curato e rigenerato alla vita presso la Casa di Accoglienza della Pastorale carceraria”.


Queste alcune delle ragioni di chi ha firmato la petizioni, indicate tra i commenti online: “Firmo per carità e senso di giustizia. Purtroppo la giustizia in questo paese spesso è ingiusta”, scrive Paola G.; “Simone è una persona cui la società deve farsi carico”; le parole di Giovanni I.; “Perché le persone che hanno problemi di questo tipo devono essere curati e il carcere è il posto meno adatto”, il commento di Antonietta C.; “Firmo perché è un atto di giustizia e deve assolutamente uscire dal carcere per essere assistito e curato in strutture protette”, sostiene Giovanni P. Questo il link alla petizione: www.change.org/p/simone-isaia-ha-bisogno-di-essere-curato-non-del-carcere

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