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Le storie di Pigi, tra il ’68 e la svolta della Bolognina

Il libro di PierLuigi De Lauro, Pigi per tutti, vicino a tanti protagonisti della politica

Pubblicato:08-04-2024 14:14
Ultimo aggiornamento:08-04-2024 14:15

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ROMA – Un libro di ricordi e memorie di “un ragazzo di sinistra che crescendo ha visto tutto, da Mario Capanna a Matteo Renzi”. Un ex ragazzo che ha vissuto due vite: la giovinezza piena di sogni, impegno e dure esperienze. Un’età adulta, anche questa piena di nuove esperienze, con un nuovo lavoro, il giornalista, una famiglia e due figli. Sono “Le storie di Pigi. Milano e Roma tra il ‘68 e la svolta della Bolognina”, libro di PierLuigi De Lauro, per tutti ‘Pigi’, pubblicato da “Zacinto edizioni”.

De Lauro parla della famiglia di sua madre e suo padre, il suo trasferimento da piccolo da Roma a Milano da immigrato per così dire “di lusso” anche se lontano da Roma, amata città di origine, al seguito del padre con un lavoro al neonato giornale “Il Giorno” e una casa in affitto. Una città, Milano, che ancora ama nonostante il ritorno a Roma, che ha contribuito parecchio alla sua formazione culturale e politica. I suoi 18 anni coincisero con l’esplosione in tutta il mondo del mitico ‘68 e Milano e l’Italia non ne fu immune. E De Lauro aderì al movimento degli studenti che nacque anche da noi e in particolare a Milano. Rivendica la sua decisa avversione del terrorismo sotto qualunque veste si presentasse, ma non nasconde il clima di violenza che si respirava in quegli anni, violenza che era vissuta purtroppo come normalità. Episodi di violenza di cui fu anche protagonista e non lo nasconde – il clima era quello – anche se non ne va fiero. Rievoca i giovani – troppi – morti in quegli anni alcuni dei quali ha visto direttamente “sull’asfalto coperti da un lenzuolo bianco”. Torna con la memoria al suo soggiorno in un campo di profughi palestinesi a Beirut in Libano.

Il ritorno a Roma coincise con l’inizio della sua seconda vita con la militanza nel Pdup e, soprattutto, nel Pci. A Botteghe oscure lavora all’ufficio stampa e in quella veste segue la “svolta della Bolognina” con la quale Achille Occhetto chiuse, a seguito di un profondo dibattito con conseguenti lacerazioni, l’esperienza del Pci dando vita al Pds. Con il segretario ebbe un rapporto stretto seguendolo nei suoi viaggi in Italia e all’estero e alle varie iniziative alle quali partecipò. Scrive aneddoti che riguardano personaggi anche famosi che ha conosciuto o frequentato per lavoro come il presidente Giorgio Napolitano o Walter Tobagi.


Chiusa l’esperienza nel partito inizia una nuova professione: redattore e poi caporedattore del servizio politico dell’ agenzia di stampa Dire alla Camera dei deputati e al Senato incrociando personaggi come Craxi, Andreotti e Berlusconi. Di quell’agenzia rievoca anche le vicissitudini, i rischi di chiusura e il suo ruolo per salvarla. Ha seguito – e non solo come giornalista – la nascita del Pd riconoscendosi da cittadino nelle parole con cui Walter Veltroni al Lingotto di Torino diede vita al nuovo partito. Ma il lavoro non finisce qui, e altre esperienze mette in cascina: prima portavoce del Vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, poi della Senatrice Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama. Ora è in pensione e ha voluto rivivere per iscritto una vita sicuramente intensa e interessante.

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