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Anche Fiorello scherza sul pesto sul Tamigi: ‘Pensate a un porridge gigante sul Tevere’

Continua a far discutere il gigantesco mortaio galleggiante piazzato dalla Regione Liguria a Londra e Toti si scontra anche con "Il Secolo XIX"

Pubblicato:07-11-2023 17:36
Ultimo aggiornamento:07-11-2023 18:31
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GENOVA – Continua a far discutere la nuova campagna di marketing territoriale lanciata a Londra dalla Regione Liguria, con un gigantesco mortaio gonfiabile e galleggiante sul Tamigi per promuovere il pesto. Dopo lo scontro politico di ieri, il battibecco di giornata è tra il governatore Giovanni Toti e “Il Secolo XIX”. A smorzare i toni ci pensa Fiorello, che scherza sull’iniziativa nella sua trasmissione “Viva Rai 2”.

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LE BATTUTE DI FIORELLO A VIVA RAI 2

“Hanno portato un mortaio gigante sul Tamigi: è finito il basilico in tutta la Liguria- scherza lo showman-. Se gli inglesi si vendicano e ci mandano una nave di porridge sul Tevere, sono cavoli amari”. Poi, sempre col sorriso: “Ma come gli è venuto in mente? Era per promuovere la Liguria…chissà cosa hanno pensato gli inglesi. L’equazione è chiara: gli inglesi vedono il pesto che galleggia e vanno in Liguria. Tu pensa ai sorci del Tevere se vedessero il porridge”.


Ironia apprezzata da Toti, che posta il video dell’intervento di Fiorello su X e commenta sul social network: “Straordinario successo del nostro mortaio gigante sul Tamigi. Grazie Fiorello per la tua ironia, ti aspettiamo in Liguria per imparare a preparare il vero pesto”.

LO SCONTRO TRA TOTI E ‘IL SECOLO XIX’

Meno apprezzato dal governatore, invece, è stato un articolo pubblicato stamattina sul quotidiano genovese “Il Secolo XIX”, che riprendeva la polemica divampata ieri sulla campagna promozionale.

Per il governatore, il giornale “tra mille titoli che poteva scegliere per la sua prima pagina, ha optato per il più negativo: ‘Il pesto che non va giù’. Ma come? Proprio il giornale che dovrebbe rappresentare la Liguria, tifare per la Liguria, credere nei prodotti e nei produttori della Liguria, con un mal riuscito calembour dichiara che il pesto gli resta ‘indigesto’. La salsa più conosciuta al mondo, il simbolo della dieta mediterranea, dell’equilibrio alimentare, dei prodotti più genuini della nostra terra, al titolista e al direttore del ‘Secolo’ evidentemente proprio non va giù”. 

Toti attacca poi la scelta di aver chiesto un’opinione a Oliviero Toscani (“che, nel recente passato, aveva già espresso tutto il suo amore per la nostra terra quando sulla tragedia del Morandi aveva detto: ‘A chi interessa che caschi un ponte’), per sottolineare ancora il proprio dispiacere nel “leggere che proprio il quotidiano della Liguria parteggi smaccatamente, con la sua prima pagina, per coloro a cui il pesto risulta indigesto. Pazienza, noi continueremo a digerire anche quei titoli che non ci ‘vanno giù’, convinti, come siamo, di lavorare per la crescita della nostra terra. E forti dei numeri che ci sostengono”. Forse, conclude il governatore, “non tutti possono vantare esattamente gli stessi numeri. In effetti, credo siano di più i liguri che digeriscono il pesto, anche con tanto aglio, rispetto a qualche giornale locale”.

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LA DIRETTRICE: ‘RIPORTIAMO TUTTE LE OPINIONI’

Pronta la replica della direttrice del “Decimonono”, Stefania Aloia: “Il presidente Toti è un giornalista e conosce l’uso delle parole nel mondo editoriale. Dice che ‘Il Secolo XIX’ ha affidato al suo editorialista Oliviero Toscani un attacco all’iniziativa, ma sa benissimo che “sulla promozione turistica abbiamo solo raccolto opinioni (favorevoli e contrarie) di personalità qualificate, tra le quali quelle di Toscani e anche la sua. Tant’è che il titolo a pagina 15 è ‘Il pesto sul Tamigi: cool o trash?. Il post del presidente ha il sapore della fake news, smentita nei fatti dal giornale in edicola. Tra l’altro, Toscani non è mai stato nostro editorialista. ‘Il Secolo XIX’ ha a cuore la Liguria, ma anche il diritto a riportare tutte le opinioni su ciò che in Liguria viene fatto”. 

‘NON DECIDE TOTI CHE COSA PUBBLICHIAMO’

Più dura la nota del Cdr, sottoscritta dall’Associazione ligure dei giornalisti: “Il Comitato di redazione del ‘Secolo XIX’- si legge- esprime stupore per le recenti esternazioni del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha criticato la prima pagina del giornale di oggi perché, evidentemente, quanto scritto in merito all’iniziativa del ‘mortaio sul Tamigi’ non è stato di suo gradimento. Spiace ricordare al presidente (che è giornalista professionista iscritto all’Ordine dei giornalisti della Lombardia dal 2006), che nessuno può dire in che modo e con quali titoli le notizie debbano essere pubblicate dagli organi di stampa”. I rappresentanti del corpo redazionale ribadiscono che “non sarà certo Toti, come nessuno altro esponente politico di qualsiasi partito, a dire quali notizie e in che modo debbano essere pubblicate dal ‘Secolo XIX’, il giornale che è la voce di Genova e della Liguria dal 1886”.

Al fianco dei giornalisti del “Secolo XIX” si sono schierati anche il Partito democratico e Linea condivisa.

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