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Salvini non si fida e ‘costringe’ Draghi a metterlo per iscritto: le tasse non aumentano

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:07-10-2021 18:59
Ultimo aggiornamento:07-10-2021 19:05

matteo salvini imago
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ROMA – La rottura è durata 24 ore. Dopo la sfuriata contro il premier Draghi, accusato di voler aumentare le tasse di nascosto, oggi c’è stato il ‘faccia a faccia’ a Palazzo Chigi tra Matteo Salvini, leader della Lega, e lo stesso Draghi. Tra le curiosità, mentre era in corso il Consiglio dei ministri e i giornalisti stavano aspettando Salvini all’uscita di Palazzo Chigi per sapere dell’incontro, il ministro D’Incà (M5S) ne ha approfittato per spiazzare la Lega annunciando che il Movimento “ha chiesto” di allargare al massimo le aperture di cinema, teatri e discoteche, che stasera arriverà il via libera dal Governo.

Da registrare la vittoria di Salvini, che ieri aveva chiesto al premier di mettere per iscritto che non avrebbe aumentato le tasse. E alla fine Draghi, dopo un’oretta di chiarimento, lo ha accontentato: “Al centro del colloquio, che si è svolto in un clima cordiale e costruttivo, il tema della crescita economica. È stato confermato l’impegno del governo a evitare ogni aumento della pressione fiscale e a proseguire nel percorso delle riaperture, tenendo conto del miglioramento della situazione epidemiologica” ha reso noto Palazzo Chigi.

Anche Salvini gioisce: “Un’ora di confronto con il presidente Draghi. Incontro molto utile: proposte e soluzioni condivise e impegno a confrontarci sul futuro dell’Italia ogni settimana. I giornali scrivano ciò che vogliono: un rapporto leale, franco e diretto risolve ogni problema e trova soluzioni”. E mentre il segretario del Pd, Enrico Letta, se la prende con il teatrino inconcludente del leghista, Salvini lo frega con l’annuncio: “Per il futuro (Salvini e Draghi) hanno convenuto di vedersi almeno una volta alla settimana per fare il punto della situazione. C’è stata- informa l’ufficio stampa del segretario della Lega- piena condivisione degli obiettivi economici, con un impegno comune affinché non ci siano aumenti di tasse. Il presidente Draghi e il senatore Salvini hanno toccato anche il tema delle riaperture, per allentare il più possibile limiti e restrizioni in caso di dati sanitari confortanti”.


Sul fronte del Centrosinistra vanno segnalati mugugni e critiche contro il presidente Giuseppe Conte che sottotraccia corrono tra i parlamentari del M5S. Addirittura qualcuno parla di un processo in atto, che nei prossimi mesi potrebbe emergere la figura di Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, come possibile leader alternativo. Non solo tra i ‘grillini’, anche nel Pd sta crescendo l’irritazione nei confronti di un leader che fa sempre dei distinguo e non riesce a schierarsi nettamente a favore dell’alleanza coi Dem.

Al segretario Letta che spinge verso una nuova grande coalizione Ulivo, Conte ha risposto picche: “Non ce lo vedo affatto il Movimento cinque stelle a fare il ramo di un ‘Ulivo’. Noi siamo una pianta, un albero che dà ossigeno per nostro conto da tempo e da prima degli altri. Su questo fronte nessuno ci batte” ha detto, aggiungendo che “il Pd può fare sicuramente le valutazioni che ritiene, se pensa di riproporre la stagione del vecchio Ulivo bene, però sicuramente è un progetto politico che ha avuto una contestualizzazione storica precisa. Riproporre vecchie formule adesso non credo abbia molto senso, il contesto è completamente diverso. Il M5S ha già avviato un dialogo con il Pd e con le altre forze progressiste con cui abbiamo già lavorato proficuamente, penso a Liberi e Uguali, Articolo 1. Siamo disponibili a continuare questo dialogo, che ha dato anche dei frutti importanti in questa tornata elettorale e credo continuerà a darli se continueremo a coltivarlo, ma nel reciproco rispetto”.

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