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Sfiducia a de Magistris, sedici consiglieri dell’opposizione firmano e depositato la mozione

Il documento è firmato da Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d'Italia, La Città, Napoli popolare e gruppo Misto

Pubblicato:06-11-2019 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:56

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NAPOLI – “Hai liberato il lungomare, ora libera il Consiglio comunale”. E’ una delle frasi scritte sulle magliette che i consiglieri comunali di opposizione hanno indossato durante una conferenza stampa che si è svolta nel palazzo di via Verdi.

La conferenza è stata convocata dopo che stamattina è nuovamente saltata la seduta del Consiglio comunale per mancanza di numero legale. “Erano presenti solo i consiglieri che, come rivelato da un audio di Repubblica, stavano congiurando contro il sindaco, ma ne mancavano altri.

E’ il segno di una maggioranza che non c’è più“, hanno spiegato le opposizioni. In sedici hanno quindi firmato e depositato una mozione di sfiducia al sindaco, chiedendo la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio per procedere alla votazione della mozione con appello nominale.


La seduta dovrebbe svolgersi non prima del 16 novembre e non dopo il 6 dicembre. Il documento è firmato dai consiglieri di Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia, La Città, Napoli popolare e del gruppo Misto.

“Ci batteremo – spiegano Diego Venanzoni del Pd e Roberta Giovani de La Città – affinché la mozione sia presto calendarizzata per la resa dei conti finale. Un atto dovuto alla città, da tempo senza una guida forte, capace di affrontare anche i più semplici problemi quotidiani che si verificano in un semplice giorno di pioggia”.

“Le opposizioni – spiega Mimmo Palmieri (Napoli popolare) – hanno depositato la mozione di sfiducia al sindaco, ma personalmente mi aspetto nel frattempo un atto di dignità e di responsabilità da parte di Luigi de Magistris”.

Matteo Brambilla del Movimento 5 Stelle parla di un “disastro amministrativo provocato dall’armata de Magistris che, dopo aver affossato il Comune lasciando solo debiti ai nostri figli, ora perde pezzi”.

“Nessun sindaco aveva fatto tanti rimpasti – dice Andrea Santoro (FdI-An) – c’è stata una spartizione di poltrone e di potere sia in giunta che nelle società partecipate e una gestione scellerata della cosa pubblica.

L’esperienza de Magistris volge al termine e ci auguriamo che, come da prassi, non venga convocato nessun altro Consiglio comunale prima della discussione della mozione di sfiducia”.

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