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Allarme rosso a Murano: prima i rincari in bolletta, poi niente rimborsi abbatti-costi

Sos da Confindustria: aziende in ginocchio, burocrazia non metta in crisi arte manifatturiera

Pubblicato:06-09-2022 11:56
Ultimo aggiornamento:06-09-2022 11:56

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Venezia – Il caro energia diventa emergenza a Murano. A lanciare l’allarme è il vicepresidente della Sezione Vetro di Confindustria Venezia Cristiano Ferro: “Le vetrerie sono in ginocchio: i prezzi del gas continuano a salire, ma gli aiuti del Governo tardano ad arrivare. Nel frattempo, con il ritorno al regime ‘de minimis’ rischiamo di perdere i cinque milioni stanziati dal Ministero dello Sviluppo economico”. Le bollette dell’energia a luglio in alcuni casi hanno sfiorato i 300.000 euro (a fronte di un importo di 35.000 euro nello stesso periodo del 2021). Eppure, tra le numerose aziende muranesi che hanno presentato la richiesta di accesso ai contributi del fondo istituito dal ministero, “pochissime ad oggi hanno ricevuto riscontro”.

IMPRESE HANNO CHIESTO PARZIALE RISTORO, MA ORA SI SCOPRE CHE RISCHIANO LA BEFFA

Dopo l’emanazione del decreto che disciplina il suo funzionamento, a maggio, hanno subito inviato le domande. Così “negli ultimi cinque mesi, le vetrerie di Murano hanno lavorato nella certezza di ricevere un parziale rimborso delle spese energetiche. Confidando in questo supporto, quasi tutti si sono esposti dal punto di vista finanziario, visti gli elevatissimi costi del gas. Il fattore più grave, però, è un altro- aggiunge Ferro- il 30 giugno scorso è stato sospeso il cosiddetto Temporary Framework, che durante la pandemia ha permesso alle aziende di ricevere sostegni in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato. Con il ritorno al regime ‘de minimis’, le imprese potranno ottenere al massimo 200.000 euro nell’arco temporale di un triennio. Un tetto che molte realtà sforeranno già con le prime erogazioni”.

SOS DI CONFINDUSTRIA AL GOVERNO: BUROCRAZIA NON METTA IN CRISI ARTE MANIFATTURIERA

Da Venezia viene lanciato quindi “un accorato appello al Governo, affinché sblocchi tale situazione surreale- conclude il vicepresidente della Sezione Vetro di Confindustria Venezia- la burocrazia non può mettere in crisi la nostra antica arte manifatturiera, che per sua natura è frutto di un processo produttivo altamente energivoro. Salvaguardare questo patrimonio oggi significa essere al fianco delle imprese del vetro anche in una fase così drammatica”.


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