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In un albergo di Palermo sequestrate 4 zanne d’avorio

Le immagini postate sui social. Ma la struttura non aveva la documentazione necessaria per la detenzione delle zanne

Pubblicato:06-04-2022 10:13
Ultimo aggiornamento:06-04-2022 10:23
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zanne avorio
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PALERMO – Quattro zanne d’avorio non lavorato sono state sequestrate dai carabinieri forestali del Nucleo anticrimine natura in un albergo della provincia di Palermo: sono alte ciascuna più di due metri e pesano circa venti chili. Le zanne si trovavano insieme con altri manufatti, sempre ricavati da parti di elefante, in esposizione all’interno della struttura destinata a ospitare eventi privati e ne costituivano anche una delle attrazioni, tanto da finire immortalate nelle foto postate sui social.

I carabinieri hanno scoperto che la struttura non era in possesso della documentazione e dei certificati necessari per la detenzione e l’esposizione delle zanne: da qui il sospetto di provenienza illecita. Se questa ipotesi dovesse essere confermata, i responsabili della struttura rischierebbero dai sei mesi ai due anni di carcere e una multa da 15mila a 150mila euro. L’avorio, infatti, è sottoposto alle tutele previste dalla convenzione di Washington che disciplina il commercio internazionale di specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, il cui sfruttamento commerciale (ma anche la sola detenzione) senza gli appositi certificati rilasciati dai 28 Nuclei Cites italiani, o dagli equipollenti uffici dislocati negli oltre 170 Paesi che hanno aderito alla Convenzione, configura un’ipotesi di reato.


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