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Todde vs Solinas, in Sardegna un’inedita guerra tra governatori

Il leader del Psd'Az: "Dal presidente in pectore continue offese alle istituzioni"

Pubblicato:06-03-2024 16:09
Ultimo aggiornamento:07-03-2024 11:17
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todde vs solinas
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CAGLIARI – In attesa del passaggio di consegne- che si prospetta quanto mai burrascoso- in Sardegna è guerra tra il presidente uscente Christian Solinas e la governatrice in pectore Alessandra Todde. Sono quasi quotidiani i botta e risposta tra i due- con lo schema ormai fisso che vede l’esponente del M5s all’attacco del segretario del Psd’Az, e quest’ultimo pronto a replicare a stretto giro con durissimi comunicati. A provocare oggi la reazione di Solinas, l’ospitata televisiva di Todde nella trasmissione “Petrolio” su Rai 3, nella quale la parlamentare ha punto la giunta Solinas in questo modo: “Credo che la mia giunta si insedierà tra due settimane, e abbiamo idea di essere molto veloci nel nostro agire. Anche per differenziarci rispetto a coloro che ci hanno preceduto e che, onestamente, hanno fatto i ‘bradipi’ per cinque anni”. E ancora: “La giunta uscente ha lasciato molti problemi, una sanità allo sfascio e trasporti che non funzionano. La lista è lunga, ma la cosa peggiore è che hanno lasciato nelle casse della Regione tre miliardi di euro non spesi. Ragionando da ex imprenditrice, se qualcuno avesse lasciato un fondo del genere nella cassa della mia azienda, senza valorizzarlo, lo avrei cacciato immediatamente”.

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Da qui la replica al vetriolo di Solinas: “Alessandra Todde non perde occasione per dimostrare il proprio totale dispregio delle istituzioni autonomistiche, che pensa di poter serenamente vilipendere in diretta televisiva con improbabili quanto scivolosi paragoni con i suoi sedicenti dipendenti”.
Il presidente della Regione, “chiunque esso sia, nel nostro ordinamento democratico non è certo un dipendente alla mercé del suo giudizio o peggio del suo licenziamento- le parole del governatore uscente- e bene farebbe ad avere rispetto di quel ruolo che probabilmente, seppure di stretta misura e senza la legittimazione ampia di molti suoi predecessori, andrà a ricoprire”. Magari, la stoccata di Solinas, “esercitandolo, imparerà anche a distinguere le funzioni di direzione politica da quelle di direzione amministrativa e scoprirà con un certo stupore che esiste una differenza tra chi deve programmare le risorse in Regione- e lo ha fatto- e chi ha la responsabilità della spendita effettiva delle risorse programmate attraverso atti gestionali che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, cioè i dirigenti”.


Per Solinas “nell’ostentazione scomposta della sua sicumera, per il momento Todde ha dimostrato soltanto una discreta superficialità, malcelata a stento dall’aggressività dei suoi strumenti comunicativi”. Sarcastica la chiusura: “Quanto a me, che non ero e non sono candidato a niente, posso solo rallegrarmi del fatto di non essere stato un dipendente di una sua azienda perché verosimilmente- tra richieste di fallimento da parte dei revisori e concordati preventivi- avrei vissuto nella precarietà e con gli ammortizzatori sociali. Ed in tutta onestà devo dire che davanti ad un datore di lavoro simile sarebbero arrivate certamente prima le mie dimissioni del suo licenziamento”.

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