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ROMA – Sono almeno 47 le vittime di un bombardamento israeliano sul campo per rifugiati di Al-Maghazi, nella fascia centrale della Striscia di Gaza, a sud di Gaza City: lo ha riferito il locale ministero della Sanità.
Secondo l’esercito di Tel Aviv, dal 7 ottobre nella regione palestinese sono stati colpiti oltre 2.500 “obiettivi”. Stando al locale ministero della Sanità, le vittime di quattro settimane di raid, per la grande maggioranza civili, donne e bambini, sono oltre 9mila.
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Tappa in Turchia oggi e domani per il segretario di stato americano Antony Blinken: in primo piano il nodo di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, chiesto più volte da Ankara, che ha definito Hamas “movimento di liberazione” e ha richiamato in patria il proprio ambasciatore presso Israele.
Una scelta, quest’ultima, comunicata nel fine-settimana. Il richiamo del diplomatico, Sakir Ozkan Torunlar, è stata motivata dal ministero degli Esteri turco con “la tragedia umanitaria in corso a Gaza, causata dai continui attacchi contro i civili da parte di Israele e dal rifiuto di Israele di accettare una tregua”.
Finora Blinken ha detto di sostenere “pause umanitarie” nei raid, con l’idea che possano permettere la fornitura di aiuti alla popolazione palestinese.
Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha però ribadito che non ci sarà alcun cessate il fuoco finché Hamas non libererà tutti gli oltre 230 ostaggi catturati durante gli assalti del 7 ottobre e tuttora detenuti nella Striscia. Il dipartimento di stato americano ha riferito che Blinken arriverà in Turchia dalla Giordania e che la sua missione dovrebbe durare fino a lunedì pomeriggio.
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