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Gaza, Boldrini (Pd): Cosa sta facendo Meloni per fermare atti genocidari di Israele?

La deputata al Sabir - Festival diffuso sulle culture mediterranee: "Bisogna richiamare anche il nostro governo alle sue responsabilità: mi sembrano tutti poco attenti alla legalità internazionale"

Pubblicato:20-04-2024 18:20
Ultimo aggiornamento:20-04-2024 18:21

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PRATO – L’attacco di Israele all’Iran dimostra che “Siamo seduti su una pericolosa polveriera per l’intera regione. Bisogna riportare l’attenzione sul cessate il fuoco a Gaza perché tutto comincia da lì. Netanyahu non convince nessuno quando dice di volersi concentrare sull’Iran: sta solo cercando di distogliere l’attenzione da Gaza”. Ne parla con l’agenzia Dire la deputata del Partito Democratico (Pd) Laura Boldrini a margine del panel ‘Al Valico di Rafah per Gaza: una carovana in marcia per fermare il genocidio’, durante la seconda giornata del Sabir – Festival diffuso sulle culture mediterranee, in corso a Prato. “I palestinesi non muoiono solo sotto le bombe ma anche per la fame e le malattie”, avverte l’ex funzionaria Onu, che a marzo ha preso parte alla carovana di solidarietà al Valico di Rafah insieme ai deputati dell’intergruppo parlamentare per la pace in Medio oriente, promossa da Aoi, Arci e Assopace Palestina.

La deputata si dice convinta che “anche l’attacco di Netanyahu al consolato iraniano a Damasco è stato un modo per ricompattare la solidarietà a Israele della comunità internazionale che conta e uscire dall’angolo: la tensione fa comodo solo a lui. Per questo bisogna richiamare anche il nostro governo alle sue responsabilità: mi sembrano tutti poco attenti alla legalità internazionale”.

“PER MELONI E TAJANI CONTA DI PIÙ L’AMICIZIA CON NETANYAHU”


Durante il suo intervento la deputata ha lanciato un interrogativo al governo Meloni, chiedendo: “cosa sta facendo per fermare gli atti genocidari di Netanyahu?”. Ma a Gaza, chiediamo, è in atto un genocidio? “Questo lo dovrà stabilirà la Corte internazionale di giustizia che lavora all’inchiesta aperta con la denuncia del Sudafrica- replica alla Dire Boldrini- nel frattempo però i giudici hanno chiesto ai Paesi di fare in modo che Israele non commetta atti genocidari. A fronte di questo non mi sembra che la premier Meloni o il ministro degli Esteri Tajani stiano facendo molto per porre tali questioni al governo israeliano. Mi sembra, piuttosto, che prevalga la loro amicizia con Netanyahu. Lo stesso vale per la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul cessate il fuoco”, che Israele non ha rispettato.


YOUGOV: AL 52% DEGLI ITALIANI NON PIACE LA POLITICA DEL GOVERNO SU GAZA


Gli italiani, quindi, devono preoccuparsi della condotta dell’attuale governo? “Secondo un sondaggio di YouGov il 52% pensa che il nostro governo dovrebbe essere più favorevole ai palestinesi o, almeno, avere una posizione equilibrata. Sono numeri che non possono essere ignorati. Vediamo poi che i nostri giovani non soppartano il doppio standard: hanno visto il governo prendere una posizione chiara e forte con l’Ucraina, e invece con Gaza si tentenna e non si prendono misure determinanti, e si arriva ad eccessi di violenza: abbiamo visto le manganellate anche sui minorenni a Pisa o gli scontri di ieri alla Sapienza. Questo deve essere evitato. Se i ragazzi vogliono confrontarsi e opporsi a progetti dual use- conclude la deputata- hanno il diritto di farlo”.

“TAJANI HA ESTROMESSO LE NOSTRE ONG, CHIUSO I PROGETTI E SOSPESI I FONDI A UNRWA”

Infine Boldrini attacca il capo della Farnesina: “Il ministro degli esteri Tajani ha estromesso le nostre ong dalle operazioni umanitarie così come dai programmi e dai progetti in corso, a Gaza e in Cisgiordania, e si è rivolto alla Protezione civile e al multilaterale, ossia al Programma alimentare mondiale, che poi a sua volta, però, si rivolge ad Unrwa. Questa triangolazione ha un significato politico: tagliare fuori le ong italiane che hanno fatto un eccellente lavoro in questi anni e sono libere di parlare e denunciare, e loro questi occhi non li vogliono”. Il riferimento è al programma Food for Gaza, annunciato a marzo dal ministro Tajani, per coordinare con le agenzie Onu a Roma (Pam e Ifad), Croce Rossa e Protezione civile, l’invio di aiuti nella Striscia. Secondo Boldrini, “nel momento più buio, la cooperazione italiana, per volere politico, ha chiuso tutti i progetti delle ong, mentre si è tagliato ogni finanziamento all’Unrwa”, l’agenzia Onu per l’assistenza e l’occupazione dei profughi palestinesi. “Tutto questo- avverte- è grave e inaccettabile”.

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