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Omicidio del musicista a Napoli, il legale del diciassettenne: “Pentito e sotto shock”

Il minorenne è reo confesso. Dinamica ancora non chiarita

Pubblicato:05-09-2023 14:02
Ultimo aggiornamento:06-09-2023 15:04

giovanbattista cutolo
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NAPOLI – “Il ragazzo è ancora sotto shock, è restio a parlare. È disperato. Da questo punto di vista è difficile parlare di quello che è successo. È una tragedia per tutti”. Così Davide Piccirillo, avvocato difensore del 17enne reo confesso dell’omicidio di Giovanbattista Cutolo.

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“Il ragazzo è pentito – sottolinea il suo legale ai giornalisti incontrati davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli -. Ha chiesto scusa ai suoi genitori e valuteremo la possibilità di scuse alla famiglia del musicista. Ha metabolizzato il suo gesto ed è molto provato e risentito per quello che ha commesso“. Ieri c’è stata l’autopsia sul cadavere del musicista 24enne e la difesa attende di visionare la perizia. Intanto, rispetto alla dinamica di ciò che è accaduto nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 agosto a piazza Municipio a Napoli, Piccerillo risponde che “resta valido quello che il 17enne ha dichiarato in sede di interrogatorio: c’è stata una rissa fra ragazzi” e che rimane “il gesto relativo alla confusione, al suo stato d’animo, ancora non si è capito cosa è successo“.


Per quanto riguarda il possesso dell’arma “il 17enne – le parole del legale – ha dichiarato che era in dotazione anche ad altre persone. Questo è un aspetto che chiariremo anche nel corso del processo”. Ammettendo che “il ragazzo rischia abbastanza”, l’avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere rimarca che “è affranto, perchè non solo ha rovinato la vita di un ragazzo, ha rovinato la a sua ed ha rovinato la vita di due famiglie: già questo basta per essere disperato“. Ai giornalisti, Piccirillo conferma che l’autore dell’omicidio di Giovanbattista Cutolo “è un ragazzo che ha avuto un trascorso difficile. Questo è assodato. Ha avuto – ricorda – un episodio quando aveva 13 anni e la sua non imputabilità ha indotto i magistrati a fargli intraprendere un percorso di tre anni che lui ha superato, tanto è vero che ha risolto il vecchio problema”. Strategia difensiva? “È prematuro parlarne. Il ragazzo ha ammesso gli addebiti. Questo dato è certo. Cercheremo di fare il meglio possibile per una difesa adeguata”. E su un eventuale trasferimento del 17enne dall’istituto di pena per minorenni di Nisida Peccerillo è netto: “non ne sono a conoscenza. Non dipende dalla difesa”. 

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