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Il leghista alla collega M5s: “Stai zitta”. Caos nel Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna

Critiche a Facci per l'attacco a Piccinini, il Pd chiede una discussione in commissione Parità: "Succede troppo spesso"

Pubblicato:05-04-2023 19:58
Ultimo aggiornamento:05-04-2023 20:01
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BOLOGNA – Uno “stai zitta” ad una collega in Consiglio regionale fa scoppiare il putiferio tra maggioranza e centrodestra in viale Aldo Moro. Il richiamo, rivolto alla 5 stelle Silvia Piccinini, viene da Michele Facci (Lega) che stava intervenendo questo pomeriggio in Assemblea legislativa quando si è interrotto per esclamare “stai zitta Piccinini“: si sentiva disturbato dalle parole consigliera fuori microfono. “Mi sta urlando nelle orecchie, mi sta impedendo di parlare”, si difende Facci quando la vicepresidente dell’Assemblea Silvia Zamboni, in quel momento alla guida dei lavori, interrompe l’intervento e redarguisce il leghista.

“Non può dire ad una collega di stare zitta”, dice. Nasce un botta e risposta teso tra i due. “Con una presidenza così faziosa non ci sto e spero che i colleghi mi seguano”, replica ad un certo punto Facci a muso duro, come per abbandonare l’aula in segno di protesta. “Misuri le parole o si faccia controllare da qualcuno“, dice allora Zamboni. Di fronte alle vibrate proteste del centrodestra per queste parole, la vicepresidente aggiunge poi di essersi riferita ad un intervento del consigliere questore Andrea Costa.

Il Pd chiede subito una discussione in commissione Parità sull’atteggiamento dei consiglieri del centrodestra verso le donne. “Stanno diventando troppo numerose le volte in cui da quei banchi viene detto alle colleghe di stare zitte”, segnala la capogruppo dem Marcella Zappaterra. “L’aggressività verso le donne non è più accettabile, men che meno verso le colleghe”.


La calendiana Giulia Pigoni sottoscrive: parla di “tentativi intimidatori” di fronte ai quali “è opportuno che in commissione vengano presi provvedimenti in merito”. “Accetto la proposta di un approfondimento in commissione. Il garbo istituzionale prevede che non si dica a nessuno di stare zitti”, dice il presidente della commissione Parità Federico Amico.

Intanto però è scoppiato il caos, con grida e voci che si sovrappongono. La leghista Maura Catellani prova a spezzare una lancia nei confronti di Facci, pur prendendo le distanze dalla sua uscita. “La colpa di questa confusione in aula è della presidente, che sa gestire o va a casa. Inoltre non va bene dire ‘fatti controllare’ ad un consigliere, soprattutto da parte di un presidente”. Il Pd difende però la numero due dell’Assemblea in quota Verdi (“La sua condizione è stata ineccepibile”, assicura Zappaterra) e tocca ad un altro dem, Stefano Caliandro, chiudere con amarezza il pomeriggio e la seduta. “Oggi- dice- abbiamo dato uno spettacolo pessimo. Andiamo in diretta streaming, per cui i cittadini ci osservano. Il decoro dell’aula va sempre rispettato”.

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