NEWS:

Accendi l’auto e ti dice se hai bevuto (troppo)

Ecco le 13 'invenzioni' finaliste alla la Start Cup 2023: idee nate nelle Università

Pubblicato:23-11-2023 19:22
Ultimo aggiornamento:23-11-2023 19:22
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Ti metti alla guida della tua auto, la accendi e il comando di avviamento ti dice se hai bevuto troppo. Insomma, anche l’alcoltest potrebbe essere superato presto dall’intelligenza artificiale. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia sta studiando infatti un sensore, piazzato all’interno del pulsante di accensione delle auto, in grado di misurare il tasso alcolemico nel sangue del guidatore, grazie a micro-componenti elettronici integrati appunto con l’intelligenza artificiale. In questo modo si potrebbero prevenire già in partenza, è proprio il caso di dirlo, gli incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Il progetto, chiamato ‘BeyonTouch’, è portato avanti da quattro studenti dell’Unimore che hanno seguito un percorso formativo a sfondo imprenditoriale messo in piedi dall’Ateneo e che sono arrivati tra i 13 finalisti della Start Cup 2023, la competizione organizzata da Art-Er e Regione Emilia-Romagna per premiare idee innovative.

BIOPLASTICHE, SISTEMI PER ALLUNGARE VITA BATTERIE, CASCHI ANTI-TRAUMA… ECCO LE ALTRE IDEE GENIALI

Tra questi 13 progetti, tre start-up sono state scelte come vincitrici. Il progetto ‘Futher’, realizzando da quattro dottorandi dell’Alma Mater di Bologna, si è aggiudicato il primo premio: l’obiettivo è sviluppare un processo industriale per la sintesi di molecole derivate da scarti vegetali per la produzione di bioplastiche innovative. Al secondo posto si è piazzato ‘Highverter’, progetto proposto da cinque ingegneri dell’Università di Parma, che riguarda un servizio di ‘energy storage’ per allunga la vita delle batterie in modo affidabile e sicuro. Terzo classificato il progetto ‘O-Damp’, anch’esso di un team dell’Università di Bologna: si tratta di un sistema di protezione integrabile nei caschi protettivi per prevenire i traumi cerebrali. I progetti finalisti dello Start Cup 2023 Emilia-Romagna sono stati valutati da una giuria tecnica composta da investitori, imprenditori ed esperti di innovazione. In palio contributi da 25.000 euro e l’accesso al Premio nazionale dell’Innovazione, in programma a Milano il 30 novembre e l’1 dicembre prossimi. Ammessi alla finale nazionale anche il progetto ‘Doubledamp’ dell’Università di Ferrara (un sistema innovativo per la mitigazione del rischio sismico delle costruzioni prefabbricate) e il progetto ‘Risorsa’ dell’Ateneo di Bologna (bio-soluzioni a base di microrganismi che aumentano resa e qualità delle colture vegetali, riducendo agenti chimici e l’uso di acqua). Menzione speciale anche per il progetto ‘Ecopole3d’, sempre dell’Alma Mater di Bologna, che punta a realizzare un nuovo sistema per stampare in 3D pali metallici a basso impatto ambientale, e per il progetto ‘Luxia’, nato nei laboratori dell’Unimore: si stratta di un sistema integrato in realtà virtuale che valuta lo stato psicofisico della persona grazie a sensori indossabili.

COLLA: L’EMILIA-ROMAGNA VUOLE ESSERE ATTRATTIVA PER LE STARTUP

“Le startup sono il cuore del sistema dell’innovazione e della ricerca dell’Emilia-Romagna- afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- per questo la Regione sta investendo molto sulle startup con bandi ad esse dedicati. Vogliamo essere attrattivi sulle startup così come sulle intelligenze: non a caso abbiamo realizzato una legge per attrarre e trattenere talenti, competenze avanzate così come delineato dal Patto per il lavoro e per il clima”. L’Emilia-Romagna, aggiunge Colla, “con il suo ecosistema della ricerca, sta diventando un campus di innovazione trasversale rispetto alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Le startup devono far parte di questa rete e dobbiamo aiutarle a trovare una finanza paziente, per farle crescere e diventare strutturali”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it