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Lo Spazio nel 2024, che anno sarà: le missioni made in Europe 

Un ricco calendario di missioni e avvenimenti per l'anno spaziale che sta per iniziare

Pubblicato:04-12-2023 14:43
Ultimo aggiornamento:04-12-2023 14:43
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COPERTINA TG SPAZIO
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ROMA – Le missioni spaziali che attendono l’Europa e l’Italia per il 2024 sono numerose e variegate, tutte entusiasmanti: dal debutto sulla Stazione spaziale commerciale di Axiom al volo inaugurale del lanciatore Ariane 6 e al ritorno al volo di Vega-C, dal lancio di Hera in difesa del pianeta Terra fino ai nuovi satelliti Galileo. La strada europea dello Spazio è tracciata per seguire i criteri di sostenibilità e indipendenza. È la stessa Agenzia spaziale europea (Esa) a condividere un calendario con le tappe salienti del 2024. 

Da metà gennaio in poi è atteso il lancio della missione commerciale Axiom 3, su cui viaggeranno l’astronauta dell’Esa  Marcus Wandt e l’italiano Walter Villadei, cosmonauta dell’Aeronautica militare. La missione si chiama Muninn e durerà fino a 14 giorni.

Ad aprile, invece,  è previsto il primo lancio del nuovo satellite della costellazione Galileo, il secondo lancio anticipato a luglio o settembre, con due satelliti trasportati per lancio.


Galileo è il sistema di navigazione satellitare più preciso al mondo, serve più di quattro miliardi di persone e dispositivi a livello globale e consente una miriade di applicazioni  per i trasporti, le ferrovie, il trasporto marittimo, i servizi di cronometraggio, l’agricoltura e le operazioni di soccorso.  L’ESA è stata incaricata dalla Commissione Europea di progettare, sviluppare, appaltare, testare e qualificare il sistema Galileo. Per completare la costellazione, è previsto il lancio di dieci satelliti Galileo di prima generazione. In seguito, saranno sostituiti dalla seconda generazione di Galileo, che apporterà al sistema capacità migliori e più potenti. Mentre Ariane 6, il nuovo sistema di lancio per carichi pesanti in fase di sviluppo da parte dell’ESA, si prepara al suo volo inaugurale, l’UE ha accordato di lanciare quattro satelliti di navigazione Galileo con SpaceX, la compagnia privata che fa a capo al magnate Elon Musk. L’Italia partecipa con un ruolo di primo piano fin dall’inizio al programma Galileo. Prima di tutto attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, in secondo luogo tramite il coinvolgimento dell’industria nazionale.

In maggio prenderà il volo il satellite EarthCARE (Cloud, Aerosol and Radiation Explorer), una joint venture tra l’ESA e l’Agenzia di Esplorazione Spaziale giapponese (JAXA). Il satellite studierà il ruolo che le nuvole e gli aerosol svolgono nel riflettere la radiazione solare incidente nello spazio e intrappolare la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre per comprendere meglio l’evoluzione della temperatura terrestre.

Sempre in maggio si terrà lo Space Summit a Bruxelles: i lavori guardano al futuro con ‘Esa 2040’, una strategia pensata per un futuro verde e sostenibile, l’accesso allo spazio e l’esplorazione spaziale.

In una finestra tra il 15 giugno e il 31 luglio l’Europa ripristinerà l’accesso indipendente europeo allo Spazio grazie ad Ariane 6, il nuovo sistema di lancio per carichi pesanti.

 In estate la missione Proba-3 dell’ESA sarà lanciata a bordo del vettore Polar Satellite Launch Vehicle dell’Organizzazione per la Ricerca Spaziale indiana. I due piccoli satelliti studieranno la corona solare debole e l’atmosfera circostante, oltre a utilizzare tecnologie innovative per misurare il posizionamento preciso dei due veicoli spaziali. La missione Proba-3 decollerà dal Centro Spaziale Satish Dhawan di Sriharikota, nell’Andhra Pradesh, in India. L’antenna della missione si trova sull’isola portoghese di Santa Maria delle Azzorre, con una stazione a terra a Redu, in Belgio, che ospita l’ESA ESEC, il Centro Europeo per la Sicurezza e la Didattica Spaziale. 

L’autunno sarà un periodo densissimo di eventi importanti. Innanzitutto si creerà il luogo per addestrare astronauti ed astronaute del futuro, destinati a mettere di nuovo piede sulla Luna. Si chiama proprio così, Luna, il centro tedesco che ricrea la superficie lunare a Colonia. 

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In ottobre debutta anche la missione di difesa planetaria Hera. Il lancio è previsto con un razzo di SpaceX da Cape Canaveral in Florida. Hera fornirà informazioni estremamente preziose per le future missioni di deviazione degli asteroidi e per la scienza a essi legata, oltre a studiare la geofisica degli asteroidi, la formazione del sistema solare e i suoi processi evolutivi.

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Dal 14 al 18 ottobre l’Italia sarà protagonista dello Spazio grazie al Congresso Astronautico Internazionale, che si terrà dal 14 al 18 ottobre a Milano. Il motto scelto per lo IAC75 è “Responsible Space for Sustainability”, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità internazionale su un uso più consapevole e responsabile dell’ambiente spaziale. A Milano si riuniranno decine di migliaia di esperti del settore spaziale. 

Infine, sempre in autunno il lanciatore Vega-C di medie dimensioni, che opera dalla base  di Kourou in Guyana francese, estenderà l’autonomia dell’Europa nello spazio supportando nuove possibilità di missione, tra cui le operazioni di ritorno sulla Terra con il veicolo di rientro riutilizzabile Space Rider dell’ESA.  

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