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Al via ‘GenovaJeans’: dal fustagno del ‘500 a quello del futuro

Tantissime le occasioni offerte dalla città per mettere in mostra il famosissimo fustagno blu, tra giovedì 5 e domenica 8 ottobre

Pubblicato:04-10-2023 19:02
Ultimo aggiornamento:04-10-2023 20:04
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genova jeans
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GENOVA – Esposizioni, talk, sfilate e divertimento. Genova si prepara a celebrare uno dei tessuti più popolari della storia, che ha vissuto il suo primo periodo di gloria proprio nell’angiporto del capoluogo ligure. Tutto questo è “GenovaJeans“, la manifestazione voluta dal Comune e giunta quest’anno alla seconda edizione. Tantissime le occasioni offerte dalla città per mettere in mostra il famosissimo fustagno blu, tra giovedì 5 e domenica 8 ottobre. Quaranta location e oltre cento appuntamenti gratuiti tra laboratori, aperture speciali di siti culturali, esposizioni, mostre, installazioni e performance artistiche, diffuse tra la ‘via del jeans’ (via Pré – via del Campo – Fossatello – Banchi) e l’area della Darsena. Presenti anche 30 aziende del settore moda e sostenibilità, 30 relatori, 14 esperti di settore, 98 artisti complessivi coinvolti e addetti del settore provenienti da Argentina, Cile, Emirati Arabi Uniti, Paraguay, Paesi Bassi, Kazakistan, Perù e Sudafrica. Il programma completo è consultabile qui, dove è anche possibile scaricare la mappa delle location.

L’inaugurazione ufficiale è in programma giovedì 5 ottobre alle 17, alla Biblioteca universitaria, trasformata per l’occasione nell’hub del jeans e vetrina dei brand heritage. Tra i siti scelti per questa seconda edizione anche il riscoperto ex oratorio di San Tommaso, in piazzetta Vittime di tutte le mafie, riqualificato dal Comune di Genova nell’ambito del Piano integrato “Caruggi”. Qui saranno ospitati tutti i rappresentanti della filiera produttiva. A contribuire a lanciare i messaggi di GenovaJeans, in queste settimane, anche quattro testimonial d’eccezione: l’attrice Alice Arcuri, la giornalista Giorgia Cenni, le speaker radiofoniche Marina Minetti e Valeria Oliveri.

“È il tessuto più famoso e più diffuso al mondo: non esiste una persona che non sappia che cosa sia il jeans. Che questo tessuto sia nato a Genova per noi è motivo di orgoglio e deve essere motivo di grande visibilità per la città. Quando abbiamo presentato il programma a Milano, nella città della moda, abbiamo avuto un grande successo: vuol dire che c’è voglia di conoscere e approfondire la storia del jeans, come è nato, come si è sviluppato e quale sarà il futuro del jeans”, è il pensiero del sindaco Marco Bucci. “La parola ‘jeans’ deve la sua origine alla città di Genova– racconta la curatrice generale di GenovaJeans, Anna Orlando- fin dal Cinquecento a Genova si produceva un fustagno molto resistente, tinto nell’indaco, che veniva spedito in Inghilterra. Sugli imballi veniva scritta la città di provenienza, storpiata in ‘geanes’, che si è poi trasformata in ‘jeans’. Questo lo sanno in pochi e noi vogliamo raccontarlo a tutti perché è un orgoglio della nostra città dal punto di vista storico”. Ma non è solo una celebrazione storica. “Prendiamo lo spunto per un discorso più profondo e strategico per la nostra città- aggiunge Orlando- abbiamo invitato trenta aziende che operano nel settore del tessile, nel jeans di nuova generazione, con una produzione responsabile, consumo minore di acqua, visto che il tessile è il campo più inquinante per il nostro pianeta. Noi dobbiamo parlare di jeans, attirare le aziende, far incontrare il nostro tessuto produttivo e imprenditoriale con i grandi operatori della moda per dare vita a nuove sinergie”.


Dal jeans del passato a quello del futuro. “Nella città a cui il jeans deve le radici, vogliamo progettare il jeans del futuro– sottolinea Manuela Arata, ideatrice della manifestazione e presidente del comitato promotore- Genova è una città che sa fare innovazione. Vogliamo che GenovaJeans diventi un punto di riferimento annuale, la Davos del jeans, in cui si discutono le tematiche di innovazione del jeans. Il jeans è il tessuto più circolare: l’economia circolare comporta dei grandi cambiamenti nelle strutture industriali, nei sistemi di produzione e nei modelli di business. Noi vogliamo offrire un luogo in cui le aziende vengono e tutti gli anni discutono di queste tematiche perché questo processo sia più positivo”.

Sostenibilità, dunque, come parole chiave imprescindibile. “L’eco-compatibilità è fondamentale- conclude il sindaco Bucci- il jeans consente di mettere in pratica procedure di produzione che riciclano il tessuto, aiutando il rispetto dell’ambiente. Riusciamo a offrire un’esperienze storico-cultura, di moda, ma anche di eco-compatibilità per quanto riguarda il trattamento dei tessuti. Venite a Genova a vedere GenovaJeans”.

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