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Da Torino a Milano continua la mobilitazione degli studenti per chiedere lo stop al bando Maeci

Cambiare Rotta: "Il clima nel mondo accademico è chiaro: le collaborazioni di ricerca con Israele ci rendono complici del genocidio in corso"

Pubblicato:04-04-2024 15:30
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 15:30

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ROMA – Continuano le proteste negli atenei per chiedere ai rettori di non partecipare al bando Maeci Italia-Israele. Ieri anche all’università Bicocca di Milano è arrivata la protesta degli studenti pro Palestina in occasione del Senato Accademico d’ateneo.

La Rettrice Iannantuoni, anche presidentessa Crui, dopo aver ricevuto una delegazione dalla protesta, ha deciso di tenere una linea puramente propagandistica: racconta di un’università che non deve tagliare ponti, ma che due anni fa allo scoppio dalla guerra in Ucraina è stata la prima ad interrompere i rapporti e le collaborazioni scientifiche con la Russia”, scrive in una nota l’organizzazione studentesca Cambiare Rotta. L’associazione studentesca da mesi sta portando avanti una campagna nelle università per boicottare il bando Maeci Italia-Israele 2024.

“La Rettrice con queste parole prende una posizione a nome di tutta la comunità studentesca e accademica che dovrebbe rappresentare, ma la realtà è un’altra: anche alla Bicocca nessun dipartimento ha presentato domanda per il Bando Maeci 2024 e sono tantissimi i docenti e i ricercatori che insieme agli studenti vorrebbero altro per il loro ateneo– si legge ancora nella nota di Cambiare Rotta- Il clima nel mondo accademico dopo la decisione di Torino, Bari e Pisa è chiaro: oggi le collaborazioni di ricerca e didattiche con Israele ci rendono complici del genocidio in corso e la mobilitazioni che hanno rotto il tetto di cristallo nelle ultime settimane continuano a vincere nonostante i tentativi delle Governance di ateneo di raccontare un’altra università. Non esiste neutralità scientifica nella società delle guerre in tutto il mondo e del genocidio sul popolo palestinese e la comunità studentesca e accademica non vuole essere complice. Continuiamo la settimana di mobilitazione verso il 9 aprile, giornata di sciopero del comparto universitario e di presidio sotto la sede della Farnesina a Roma ore 15″.


MOBILITAZIONI ANCHE AL POLITECNICO DI TORINO

Anche al Politecnico di Torino gli studenti chiedono il blocco del bando Maeci in collaborazione con il
Ministero della Tecnologia di Israele. “Il Politecnico di Torino ricopre da anni un ruolo fondamentale nella ricerca, a livello nazionale e europeo, ricerca che, mascherandosi dietro a innocua ricerca in campo civile e seguendo le logiche del ‘dual use’, spesso e volentieri viene convertita all’utilizzo militare- scrivono gli attivisti di Cambiare Rotta in una nota- Lo dimostrano gli accordi e le partnership strategiche con aziende della filiera bellica o direttamente con lo stato di Israele, responsabile del genocidio del popolo palestinese, a cui si aggiungono le esplicite posizioni, al fianco dei privati e delle linee guida europee, del
nuovo rettore Stefano Corgnati”. “All’interno della settimana di agitazione dal 3 al 10 di aprile, oggi, 4 aprile, e domani, 5 aprile, gli studenti rimarranno davanti al Politecnico verso lo sciopero nazionale del
corpo accademico del 9 ottobre, per mandare un segnale e chiedere il ritiro del bando MAECI anche da questo polo. Anche al Politecnico blocchiamo gli accordi bellici e con lo stato genocida di Israele”, concludono gli studenti.

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