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Sanremo, Rula Jebreal: “Devolverò metà del compenso a Nadia Murad, attivista stuprata dall’Isis”

Rula Jebreal sbarca al Festival di Sanremo come co-conduttrice nella prima puntata della kermesse con Diletta Leotta

Pubblicato:04-02-2020 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:56

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SANREMO – Dopo mesi di polemiche, articoli e indiscrezioni, Rula Jebreal sbarca al Festival di Sanremo, protagonista come co-conduttrice nella prima puntata della kermesse con Diletta Leotta. La giornalista sarà colonna portante del racconto tutto al femminile che verrà fatto in questa settantesima edizione, al via stasera su Rai Uno. Si accendono, così, i riflettori sullo show ma anche su un’emergenza che la stessa Rula ha definito “internazionale”: quella della violenza sulle donne. In Italia sono sei i femminicidi avvenuti in una sola settimana.

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“In tutto il mondo ci sono donne che vengono arrestate solo perché chiedono di poter votare”, ha detto la giornalista durante la conferenza quotidiana dei protagonisti con i giornalisti. “Una ragazza in Arabia Saudita lo è stata perché ha chiesto di guidare”, ha aggiunto. Rula diventerà voce delle donne sul palco dell’Ariston su sua esplicita richiesta: “Ho chiesto ad Amadeus di parlare di questo tema e lui mi ha subito supportato. Ha avuto grande coraggio”. E anzi ha auspicato: “Qualcuno ha detto che i diritti delle donne sono diritti umani. Spero che questi diventino temi continuativi su Rai Uno e non solo del festival perché sono temi sociali e culturali”.

Un augurio, il suo, affinché il palco dell’Ariston “diventi palco di grandi donne”. Il motivo è semplice. L’argomento violenza sulle donne “non è una questione di uomo vs donna- ha spiegato la giornalista- è una questione di tutti. Quando c’è un abuso di qualsiasi genere riguarda tutti noi”. Durante la serata, ha promesso: “Dirò delle cose che non ho mai detto a me stessa e a mia figlia che mi guarda”. L’esempio più grande, però, Rula lo darà devolvendo metà del suo compenso a Nadia Murad, l’attivista irachena yazida che è stata rapita e stuprata dall’Isis. Sulla questione cachet, i media avevano parlato di un compenso di 25mila euro (cifra non confermata dalla diretta interessata), la Jebreal ha voluto sottolineare: “Mi chiedo perché si usi la stampa per parlare di numeri non accertati. La vera domanda è: ‘perché le donne nel mondo vengono pagate circa il 25% in meno rispetto agli uomini?'”. E sulla musica Rula ha commentato: “Crescendo in Medio Oriente mi ha dato molto sollievo, mi ha fatto sognare, volare. La musica è una lingua che tutti riusciamo a comprendere. Le questioni relative al femminicidio dovrebbero riguardare tutti noi proprio come la musica”.

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