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Internet. 1 italiano su 6 evita Wi-Fi pubblici, teme per la sicurezza dei dati

Secondo uno studio condotto da NordVPN, quasi il 75% di chi naviga preferisce la propria rete mobile e il 32% visita solo siti sicuri

Pubblicato:03-11-2023 11:47
Ultimo aggiornamento:03-11-2023 11:47
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ROMA – Quasi il 15% degli utenti italiani preferisce non navigare nei luoghi pubblici e quasi il 75% di chi naviga preferisce la propria rete mobile ai WiFi pubblici, secondo uno studio condotto da NordVPN. Gli esperti di cybersecurity ritengono che queste misure possano aiutare a ridurre i rischi legati alle minacce digitali, ma queste minacce possono essere affrontate anche in altro modo.

I RISCHI ONLINE NEI CENTRI COMMERCIALI

Nel nuovo sondaggio, la maggior parte degli utenti italiani ha citato i centri commerciali (44%), le aree adibite ad eventi pubblici (33%), gli aeroporti (31%) e i mezzi di trasporto pubblico (29%) fra i luoghi in cui i dispositivi digitali sono più a rischio di attacchi online. Quelli considerati più sicuri sono la casa e il posto di lavoro, visto che solo il 10% delle persone coinvolte nel sondaggio dice di essere preoccupata per la sicurezza della rete internet in questi contesti.
“Chi naviga su internet dovrebbe analizzare i rischi per la cybersecurity in ogni frangente perché non si è mai davvero al sicuro, anche se il numero e la gravità delle minacce varia a seconda del luogo. Se le università e i bar tendono a impegnarsi di più dal lato della cybersecurity, lo stesso potrebbe non valere per ristoranti e centri commerciali”, ha dichiarato Marijus Briedis, cto di NordVPN.

GLI ITALIANI SI FIDANO PIÙ DI LORO STESSI CHE DELLA TECNOLOGIA

Il sondaggio rivela che gli italiani tendono ad affidarsi maggiormente al loro comportamento online che alla tecnologia quando si tratta di difendersi dalle cyber minacce durante la navigazione online. Il 36% delle persone intervistate dice di non inserire informazioni personali o accedere a contenuti sensibili, quando utilizza una rete Wi-Fi pubblica. Il 32% dice di visitare solo siti sicuri, mentre il 26% verifica l’affidabilità della rete prima di collegarsi.
Relativamente all’uso di strumenti per la cybersecurity e la tutela della privacy, i numeri sono tutto tranne che alti. Solo il 26% degli intervistati dice di usare una VPN e il 32% sceglie un antivirus. Se le reti private virtuali vanno per la maggiore fra le generazioni più giovani, quelle più in là con gli anni tendono a fidarsi di più dei software antivirus.
“La competenza in ambito cyber security è importante ed è confortante vedere che gli utenti italiani evitino di inserire o accedere a informazioni sensibili, come account di banche online, cliccare su pop-up o visitare siti sospetti, quando sono collegati a reti Wi-Fi pubbliche. Ma l’errore umano è un fattore importante nella cybersecurity e nessuno è infallibile, nemmeno gli esperti. Ecco perché le soluzioni tecnologiche dovrebbero essere sempre considerate come un ottimo supporto all’impegno degli individui per minimizzare i rischi” ha continuato Briedis.


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