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Ecco la Silicon Valley di Bologna tra supercalcolo, clima e big data. Prodi: “Non è un sogno”

A Bologna nasce il distretto Tek tra la Bolognina e San Donato: la città è pronta a trasformare un'intera area di quasi 300 ettari per farne la sua Silicon Valley. E c'è la benedizione di Prodi: "Bologna è adatta, non è un sogno"

Pubblicato:11-03-2024 14:00
Ultimo aggiornamento:11-03-2024 14:00

silicon valley bologna
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BOLOGNA – Clima, supercalcolo, intelligenza artificiale, big data. Ma anche sport, cultura, intrattenimento, rigenerazione urbana e nuove energie pulite. Con oltre 1,5 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, in parte anche grazie al Pnrr, Bologna è pronta a trasformare un intero distretto della città per farne la sua Silicon Valley, a servizio dell’Italia e dell’Europa, capace di dialogare e stringere legami con i grandi colossi di tutto il mondo. È questo il vestito che il Comune, insieme a Regione, Alma Mater, Cineca e Ministero, ha deciso di dare a tutta l’area di via Stalingrado, che comprende la Fiera e il Tecnopolo, col supercomputer Leonardo e il Centro meteo europeo. Circa 277 ettari in tutto, tra la Bolognina e San Donato, su cui convergono anche i progetti del tram, del Metrobus e la riqualificazione di aree dismesse come la caserma Sani e le ex officine Casaralta, dove troveranno posto anche gli alloggi destinati a ricercatori e tecnologi attratti in città (se ne attende un migliaio solo per il Centro meteo). E sulla Silicon Valley che proietterà Bologna come capitale europea dell’innovazione digitale arriva anche la benedizione di Romano Prodi, che dice: “Bologna è adatta, non è un sogno“.

IL DISTRETTO TEK

Il distretto si chiamerà Tek (Technology, entertainment, knowledge) e comprende anche lo sviluppo della Fiera, il cui nuovo masterplan prevede tra l’altro la creazione di un nuovo polo dell’intrattenimento e della cultura progettato dall’archistar Mario Cucinella col nuovo palazzo dei congressi, l’arena sportiva e la nuova piazza Costituzione, insieme al nuovo Villaggio dell’innovazione digitale di fronte al Tecnopolo per imprese, centri di ricerca e residenze. Parte integrante del distretto Tek è anche la riqualificazione del Parco Nord, che diventerà un parco urbano da 50 ettari con tanto di lido urbano (un po’ come l’Idroscalo di Milano) e una rinnovata Arena Joe Strummer da 25.000 posti per i concerti.

“UN PROGETTO PER I PROSSIMI 20 ANNI”

Vicino al Parco Nord sorgerà anche il nuovo progetto di Energy Park creato da Hera, un impianto agrivoltaico con pannelli fotovoltaici sopraelevati rispetto al suolo. I tempi, anche a causa del Pnrr, sono stretti: molte realizzazioni sorgeranno nell’arco di tre anni. “Ma è un progetto per i prossimi 20 anni“, sottolinea il sindaco Matteo Lepore, che questa mattina ha presentato la maxi-operazione al cinema Modernissimo in compagnia dell’assessore Raffaele Laudani e dell’ex premier Romano Prodi, principale ‘sponsor’ di questa rivoluzione urbanistica. E poi la ministra Anna Maria Bernini, il governatore Stefano Bonaccini, il rettore Giovanni Molari, il presidente del Cineca Francesco Ubertini e l’ad di Hera, Orazio Iacono. “Abbiamo già molte richieste da imprese di tutto il mondo che si vogliono insediare nel distretto- aggiunge Lepore- la rivoluzione del Tecnopolo si fa già sentire”. Bologna, ricorda il sindaco, “nel XV secolo era capitale della seta. La stessa forza e la stessa visione di allora la dobbiamo avere oggi per il digitale, che è la nostra nuova seta”.


Nella stessa area del distretto, oltre al Centro meteo e al supercomputer Leonardo, come ci tiene a ricordare Bonaccini, si insedierà anche la nuova sede dell’Università dell’Onu. “Nessuno al mondo può vantare un trittico così- segnala l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- quest’area ha un potenziale incredibile, c’è tutto per farne un grande progetto internazionale. Nella Silicon Valley c’è una concentrazione di potere tutto privato, qui sarà pubblico: controllabile e trasparente”. Della stessa idea è Ubertini. “È un progetto strategico mondiale- afferma il presidente del Cineca- sarà un sistema integrato che dialoga con i grandi operatori internazionali sulle nuove tecnologie. Questa nuova rivoluzione industriale che sta cambiando il mondo non sarà effimera, abbiamo la responsabilità di cogliere questa opportunità”.

PRODI: “È UNA GRANDE SFIDA, BOLOGNA È ADATTA, ATTIRARE QUI CERVELLI”

Con la sua ‘Silicon Valley’ Bologna può diventare la capitale europea dell’innovazione digitale, al livello dei grandi colossi mondiali. Ma “Bologna è adatta, non è un sogno“. Ne è convinto l’ex premier Romano Prodi, questa mattina al cinema Modernissimo per la presentazione del nuovo Distretto Tek, a nord della città. Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, sottolinea Prodi, stanno cambiando il mercato e l’industria in tutto il mondo. “Dobbiamo essere preparati a essere in questo gioco- avverte il Professore- che è diverso dal passato. È una sfida grande e lunga. E Bologna è adatta, non è un sogno”. La particolarità e la “diversità” di Bologna, sostiene Prodi, è “offrire un sistema pubblico-privato che può reggere rispetto alle grande aree del mondo. E dobbiamo attirare qui teste da tutto il mondo. È un progetto che cambia la città attraverso l’internazionalizzazione e l’integrazione“. Sarà dunque un “sistema integrato- continua Prodi- che dialoga coi colossi del mondo. La sfida è offrire un sistema diverso dagli altri. Non vogliamo dominare il mondo, ma essere nel giro: essere interlocutori” di queste super potenze tecnologiche.

L’ex premier però lancia un monito all’indirizzo del sindaco Matteo Lepore, seduto di fianco a lui. “Non basta integrare solo i cervelli alti- avverte Prodi- i treni vanno alla velocità dei vagoni più lenti. Non può essere solo il distretto, ma è tutta la città che deve rispondere”. Il Professore quindi chiosa: “Questa è la Bologna nuova, ma è anche la Bologna vecchia. Perché la Bologna nuova riprende lo stile e il ruolo che Bologna ha avuto in passato”.

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