BOLOGNA – Clima, supercalcolo, intelligenza artificiale, big data. Ma anche sport, cultura, intrattenimento, rigenerazione urbana e nuove energie pulite. Con oltre 1,5 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, in parte anche grazie al Pnrr, Bologna è pronta a trasformare un intero distretto della città per farne la sua Silicon Valley, a servizio dell’Italia e dell’Europa, capace di dialogare e stringere legami con i grandi colossi di tutto il mondo. È questo il vestito che il Comune, insieme a Regione, Alma Mater, Cineca e Ministero, ha deciso di dare a tutta l’area di via Stalingrado, che comprende la Fiera e il Tecnopolo, col supercomputer Leonardo e il Centro meteo europeo. Circa 277 ettari in tutto, tra la Bolognina e San Donato, su cui convergono anche i progetti del tram, del Metrobus e la riqualificazione di aree dismesse come la caserma Sani e le ex officine Casaralta, dove troveranno posto anche gli alloggi destinati a ricercatori e tecnologi attratti in città (se ne attende un migliaio solo per il Centro meteo). E sulla Silicon Valley che proietterà Bologna come capitale europea dell’innovazione digitale arriva anche la benedizione di Romano Prodi, che dice: “Bologna è adatta, non è un sogno“.
Il distretto si chiamerà Tek (Technology, entertainment, knowledge) e comprende anche lo sviluppo della Fiera, il cui nuovo masterplan prevede tra l’altro la creazione di un nuovo polo dell’intrattenimento e della cultura progettato dall’archistar Mario Cucinella col nuovo palazzo dei congressi, l’arena sportiva e la nuova piazza Costituzione, insieme al nuovo Villaggio dell’innovazione digitale di fronte al Tecnopolo per imprese, centri di ricerca e residenze. Parte integrante del distretto Tek è anche la riqualificazione del Parco Nord, che diventerà un parco urbano da 50 ettari con tanto di lido urbano (un po’ come l’Idroscalo di Milano) e una rinnovata Arena Joe Strummer da 25.000 posti per i concerti.
Vicino al Parco Nord sorgerà anche il nuovo progetto di Energy Park creato da Hera, un impianto agrivoltaico con pannelli fotovoltaici sopraelevati rispetto al suolo. I tempi, anche a causa del Pnrr, sono stretti: molte realizzazioni sorgeranno nell’arco di tre anni. “Ma è un progetto per i prossimi 20 anni“, sottolinea il sindaco Matteo Lepore, che questa mattina ha presentato la maxi-operazione al cinema Modernissimo in compagnia dell’assessore Raffaele Laudani e dell’ex premier Romano Prodi, principale ‘sponsor’ di questa rivoluzione urbanistica. E poi la ministra Anna Maria Bernini, il governatore Stefano Bonaccini, il rettore Giovanni Molari, il presidente del Cineca Francesco Ubertini e l’ad di Hera, Orazio Iacono. “Abbiamo già molte richieste da imprese di tutto il mondo che si vogliono insediare nel distretto- aggiunge Lepore- la rivoluzione del Tecnopolo si fa già sentire”. Bologna, ricorda il sindaco, “nel XV secolo era capitale della seta. La stessa forza e la stessa visione di allora la dobbiamo avere oggi per il digitale, che è la nostra nuova seta”.
Nella stessa area del distretto, oltre al Centro meteo e al supercomputer Leonardo, come ci tiene a ricordare Bonaccini, si insedierà anche la nuova sede dell’Università dell’Onu. “Nessuno al mondo può vantare un trittico così- segnala l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla- quest’area ha un potenziale incredibile, c’è tutto per farne un grande progetto internazionale. Nella Silicon Valley c’è una concentrazione di potere tutto privato, qui sarà pubblico: controllabile e trasparente”. Della stessa idea è Ubertini. “È un progetto strategico mondiale- afferma il presidente del Cineca- sarà un sistema integrato che dialoga con i grandi operatori internazionali sulle nuove tecnologie. Questa nuova rivoluzione industriale che sta cambiando il mondo non sarà effimera, abbiamo la responsabilità di cogliere questa opportunità”.
Con la sua ‘Silicon Valley’ Bologna può diventare la capitale europea dell’innovazione digitale, al livello dei grandi colossi mondiali. Ma “Bologna è adatta, non è un sogno“. Ne è convinto l’ex premier Romano Prodi, questa mattina al cinema Modernissimo per la presentazione del nuovo Distretto Tek, a nord della città. Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, sottolinea Prodi, stanno cambiando il mercato e l’industria in tutto il mondo. “Dobbiamo essere preparati a essere in questo gioco- avverte il Professore- che è diverso dal passato. È una sfida grande e lunga. E Bologna è adatta, non è un sogno”. La particolarità e la “diversità” di Bologna, sostiene Prodi, è “offrire un sistema pubblico-privato che può reggere rispetto alle grande aree del mondo. E dobbiamo attirare qui teste da tutto il mondo. È un progetto che cambia la città attraverso l’internazionalizzazione e l’integrazione“. Sarà dunque un “sistema integrato- continua Prodi- che dialoga coi colossi del mondo. La sfida è offrire un sistema diverso dagli altri. Non vogliamo dominare il mondo, ma essere nel giro: essere interlocutori” di queste super potenze tecnologiche.
L’ex premier però lancia un monito all’indirizzo del sindaco Matteo Lepore, seduto di fianco a lui. “Non basta integrare solo i cervelli alti- avverte Prodi- i treni vanno alla velocità dei vagoni più lenti. Non può essere solo il distretto, ma è tutta la città che deve rispondere”. Il Professore quindi chiosa: “Questa è la Bologna nuova, ma è anche la Bologna vecchia. Perché la Bologna nuova riprende lo stile e il ruolo che Bologna ha avuto in passato”.
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