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Salario minimo, Conte e Schlein incalzano Meloni: “Non ci crede? Guadagna indennità trenta volte superiori”

La premier: "Il tavolo con le parti sociali è sempre aperto e noi ci confrontiamo con tutti, senza preclusioni"

Pubblicato:03-07-2023 17:55
Ultimo aggiornamento:04-07-2023 12:17

conte primarie bari
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ROMA – “Meloni non crede al salario minimo per legge? È comprensibile, guadagna indennità che ammontano a 30 volte il salario minimo. Voglio sperare che la Meloni che ha precarizzato ancora di più il lavoro e che smantellato il reddito di cittadinanza si renda conto che sta creando un disagio sociale e in altri paesi abbiamo visto cosa comportano (…) Il successo non è quando le opposizioni si parlano addosso, con tutto il rispetto. Il successo sarà quando porteremo a casa una legge che ridia dignità ai lavoratori”. Così Giuseppe Conte, che a margine di un evento a Roma Tre a cui ha preso parte con la segretaria dem Elly Schlein, risponde alle affermazioni di Meloni sul salario minimo. In un’intervista al Corriere della Sera, infatti, la premier ha manifestato le sue perplessità sull’argomento: “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge e l’approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali. Il tavolo con le parti sociali è sempre aperto e noi ci confrontiamo con tutti, senza preclusioni“, ha detto.

SALARIO MINIMO. SCHLEIN: APPROVARLO, RAFFORZA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Per Elly Schlein “l’inflazione continua a mordere forte alle caviglie delle famiglie italiane motivo in più perché il governo approvi la proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo. Nella nostra proposta vuol dire rafforzare la contrattazione collettiva, perché fa valere per tutti i lavoratori e lavoratrici di un settore, la retribuzione complessiva prevista dal contratto comparativamente più rappresentativo”, ha detto Elly Schlein. “Vuol dire anche fissare una soglia che abbiamo individuato in nove euro l’ora sotto la quale non si può scendere e non può scendere nemmeno la contrattazione. Abbiamo letto anche oggi testimonianze di persone penso a quella di una cameriera che lavora in un albergo e che dice di aver visto in questi anni i prezzi delle camere triplicare prendendo sempre otto euro l’ora. Ecco non si può più attendere, ci sono sacche di lavoro povero che vanno contrastate con misure concrete tanto più oggi che l’inflazione viaggia così alta. Continueremo come partito democratico a insistere sulla necessità di introdurre questa proposta che rafforza la contrattazione collettiva che introduca un salario minimo”, ha concluso.


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