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Salario minimo, Meloni: “Chi lo vuole ora quando era al governo non lo ha fatto”. Il Pd: “Domani in piazza”

Per la premier Meloni il salario minimo "non risolve". E lancia una frecciata all'opposzione: "Anche chi ora lo sostiene ma al governo si è ben guardato dal realizzarlo"

Pubblicato:10-11-2023 15:42
Ultimo aggiornamento:10-11-2023 15:42
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ROMA – “Il salario minimo non risolve, lo sa bene anche chi ora lo sostiene ma al governo si è ben guardato dal realizzarlo“. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il suo intervento in videocollegamento con l’Assemblea Cna.

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SCOTTO (PD): “PROPOSTA MELONI NON ARRIVA MAI, ALTRO RINVIO RIDICOLO”

“Per Meloni il salario minimo non cambia la condizione del lavoro povero. Sono mesi che aspettiamo da lei una proposta che non arriva mai. Ha stufato tutti con questo atteggiamento da maestrina dalla penna rossa. Ci faccia capire cosa vuole fare. Un altro rinvio sarebbe ridicolo“. Così sui social Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.


BRAGA (PD): “SU SALARIO MINIMO GOVERNO SENZA SOLUZIONI, DOMANI IN PIAZZA”

“Quando il salario minimo arriverà in Aula a fine novembre, il governo dovrà prendersi le sue responsabilità: per adesso abbiamo assistito solo ad un arroccamento ideologico che nasconde l’incapacità di proporre soluzioni alternative in grado di dare risposte ai 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri. Anche per questo domani saremo in piazza a Roma con i nostri militanti, con le realtà sociali, con le forze politiche che hanno aderito, per rendere evidente che un’alternativa c’è”: così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, intervenuta a Radio Immagina.

“Saremo in piazza per chiedere più soldi per la sanità perché il diritto alle cure va garantito a tutti e non solo a chi può accedere al privato. Sono certa che domani saremo in tanti a piazza del Popolo a difendere il Parlamento da una proposta di riforma istituzionale che lo umilia e marginalizza il ruolo del Presidente della Repubblica. E poi saremo in piazza per la pace, per chiedere un’iniziativa forte dell’Europa per il dialogo, In Ucraina come in Medioriente dove si torni a rendere credibile lo scenario dei due popoli due Stati”, aggiunge Braga.

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