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Deputate troppo scollate e sandali in Parlamento, è scontro. Salvini: “A me piacciono”

Ci vuole un dress code per le sedute di Camera e Senato? La questione è stata posta da federcio Mollicone di Fdi, che in un post su Fb ha ironizzato scrivendo 'Benvenuti a Montecitorio beach'

Pubblicato:03-07-2019 12:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29

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ROMA – Questione di abbigliamento? Di decoro? Di rispetto dell’aula? Di pari opportunità? Arriva nell’aula di Montecitorio il dibattito su come le deputate debbano vestirsi nell’emiciclo. O meglio: quanto e se possano scoprirsi, visto anche la stagione e il caldo torrido che c’è nelle vie del centro storico di Roma. Gonne corte, trasparenze, spalle scoperte, sandali. “Benvenuti a Montecitorio beach“, scrive su Facebook il deputato di Fdi Federico Mollicone. Allegando al suo post le foto (poi scomparse dalla bacheca) di alcune colleghe onorevoli in abbigliamento, a suo avviso, più consono a una spiaggia che al Parlamento.

“I temi- osserva Mollicone- sono rispetto per l’aula e pari opportunità. Poi ognuno si veste come preferisce, ma se gli uomini, giustamente, non possono stare in aula senza giacca, credo che anche le colleghe possano indossare almeno una camicetta o una maglietta. O no? Così…detto con leggerezza senza acrimonia…dopo essermi tolto la giacca in aula come gesto simbolico ed essermi beccato un richiamo formale dal presidente Rosato”. Insomma, se Mollicone chiede a tutti i colleghi e colleghe di rispettare un non previsto ‘dress code’, la reazione dell’aula non è omogenea.

Alcune delle foto poi scomparse dal profilo di Mollicone:



 

Carmelo Miceli, del Pd, accusa il collega di Fdi di “farsi scherno e umiliare le colleghe”. Poi: “Credo spetti alla presidenza decidere chi è vestito in maniera consona e chi no, e non a Mollicone”. E si fa moralizzatore anche lui: “Mollicone deve chiedere scusa, le donne di Fdi devono dissociarsi, il suo comportamento deve essere messo alll’attenzione dell’ufficio di presidenza”. Ma ormai gli argini sono rotti.

La pubblica esposizione di alcune colleghe non piace a nessuno (anche se, a onor di cronaca, le foto sono ora scomparse dall’account Facebook di Mollicone): “Non si pubblicano foto per modificare il dress code alla Camera, non lo decide un deputato. Così facendo si offende un intero gruppo parlamentare- dice la vicepresidente di Montecitorio Maria Edera Spadoni dai banchi dell’aula- si scusi per le cose di pessimo gusto che ha fatto”. Già, perché dalle foto pubblicate si riconoscono diverse deputate pentastellate.

Perfino un’ex presidente della Camera si lancia nel dibattito. “Non è il singolo deputato che può sindacare sul decoro delle colleghe“, dice Laura Boldrini. Che va oltre: “Parliamo anche dei colleghi deputati che danno adito a interpretazioni di moda assolutamente discutibili. Credo che ognuno debba avere la possibilità di vestirsi come vuole, se ancora stiamo a controllare le scarpe e i vestiti delle donne vuol dire che siamo ancora nella mentalità in cui la donna deve apparire al meglio e secondo dei crismi”. Insomma, “l’importante è che appaia come piace a Mollicone…”. Ma Boldrini non ci sta: “Non siamo qui per compiacere il senso estetico dell’oonorevole Mollicone. Credo che il comportamento di chi si incarica di fare il moralizzatore vada stigmatizzato”.

Epperò la sensibilità di Mollicone trova sponda in alcuni colleghi. Walter Rizzetto, deputato di Fdi anche lui: “Chiedo a tutti di guardarsi intorno e farsi una propria idea, credo che nessuno qui dentro possa ricevere lezioni dal Movimento 5 stelle…“. Giusi Bartolozzi, eletta con Forza Italia: “Credo che il decoro sia dovuto all’aula, il nostro invito è che la questione venga deferita all’ufficio di presidenza: saranno le donne a decidere l’abbigliamento consono a quest’aula, che però ci deve essere, deve essere consono, per rispetto alle istituzioni che rappresentiamo”. Sullo scranno del presidente c’è Ettore Rosato (Pd), che chiosa: “Mi pare che il richiamo di Bartolozzi sia giusto, già oggi l’ha posto il collega Rampelli in ufficio di presidenza, ce ne occuperemo”. Infine, stigmatizza la “prassi di fare fotografie e filmati, è una prassi illegittima, ma purtroppo trova ancora troppa facilità tra i colleghi”.

SALVINI: MOLLICONE CHI? A ME LE DEPUTATE SCOLLATE NON DISPIACCIONO

“A me non dispiacciono…”. Risponde così Matteo Salvini ai cronisti che alla Camera gli chiedono del post del deputato Fdi Federico Mollicone, che ieri sui social ha pubblicato le foto di alcune deputate, a suo dire, troppo ‘scollacciate’ per Montecitorio. Inizialmente Salvini, sentendo il nome di Mollicone aveva risposto: “E chi è?“.

MORANI: MOLLICONE NON ESPONGA COLLEGHE DONNE A GOGNA MEDIATICA

“A me viene da pensare che la cosa più grave di questa vicenda è che un deputato di Fratelli d’Italia, un partito che è stato tra i promotori del congresso mondiale sulla famiglia naturale a Verona, ovvero un concertato di sessismo e omofobia ai massimi livelli, abbia postato le foto di alcune colleghe, secondo il suo giudizio in abiti troppo succinti, esponendole così alla solita gogna mediatica che ogni giorno siamo impegnate a contrastare. La seconda riflessione da fare è che ci sono ancora nel 2019 uomini che hanno così paura delle donne, tanto da non poterle vedere passare accanto ‘ in svolazzanti vestitini’ per citare l’onorevole Mollicone. Altra nota: suggeriamo ai colleghi che il rispetto delle istituzioni non è solo la forma, anzi per nulla, quanto la sostanza del loro lavoro: perché invece di pensare alle scollature delle donne non si concentrano sui problemi del Paese? Ce ne sono tanti: il lavoro, le emergenze economiche, i cassintegrati, i femminicidi che ormai non fanno nemmeno più notizia. O vogliamo continuare a fare notizia sul corpo delle donne? Nota triste finale: mentre due donne sono state nominate ai massimi vertici dell’Unione europea, in Italia il livello del dibattito sulle donne è questo. Viene da dire davvero: che pena!”. Lo scrive su facebook la deputata Pd Alessia Morani, commentando le parole del collega di Fratelli d’Italia Federico Mollicone che ha accusato molte deputate di non indossare vestiti adeguati a Montecitorio.

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