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A Bari una panchina gialla dedicata a Giulio Regeni e Patrick Zaki

È stata inaugurata questa mattina in corso Vittorio Emanuele, alla presenza dell'assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico e di Amnesty International Bari, gruppo 070

Pubblicato:03-06-2021 15:14
Ultimo aggiornamento:03-06-2021 15:14
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panchina gialla amnesty international
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BARI – Da oggi anche Bari ha la panchina gialla per i diritti umani dedicata a Giulio Regeni e Patrick Zaki affinché non si abbassi la guardia sul tema dei diritti umani e di tutti i prigionieri di coscienza incarcerati ingiustamente in ogni parte del mondo. La panchina è stata inaugurata questa mattina in corso Vittorio Emanuele, alla presenza dell’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico e di Amnesty International Bari, gruppo 070. “Questa panchina è un simbolo, come tanti attraversano la nostra città, che vuole tenere viva la coscienza su questioni che non possiamo dimenticare – ha detto Bottalico – D’altronde anche questo è il nostro ruolo di amministratori pubblici: fare in modo che di certe cose si parli, portarle all’attenzione del consiglio comunale e della cittadinanza, stimolare il confronto nelle scuole e nei luoghi della formazione, costruire memoria”.

Zaki è lo studente egiziano del Master in Studi di genere dell’Università Alma Mater di Bologna, fermato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020, da allora è incarcerato ingiustamente con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo. Regeni era un dottorando italiano dell’Università di Cambridge rapito al Cairo il 25 gennaio 2016 e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Il corpo presentava evidenti segni di tortura, ancora oggi, però, non si conosce la verità sul caso. Amnesty International, sia a livello mondiale sia a livello nazionale e locale, si è subito attivata per fare luce.

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