NEWS:

Fiom in corteo a Genova per “pensioni e salari”

"Chiediamo al governo una riforma pensionistica": quattro ore di sciopero per i metalmeccanici

Pubblicato:02-12-2021 10:04
Ultimo aggiornamento:02-12-2021 10:12

fiom genova
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

GENOVA – Fiom di Genova in piazza questa mattina contro la manovra. Quattro ore di sciopero e manifestazione, con concentramento in piazza Massena, crocevia del cuore industriale della città. Almeno trecento lavoratori si sono mossi in corteo da Cornigliano verso Sampierdarena, tra striscioni del sindacato e delle Rsu, bandiere rosse e fumogeni.

“SERVE RIFORMA PENSIONISTICA VERA”

Pensioni e salario i temi chiave della protesta. “Chiediamo al governo una riforma pensionistica vera perché la Fornero non risponde più alle esigenze dei lavoratori- afferma Stefano Bonazzi, segretario Fiom Genova- occorre ascoltare la piattaforma presentata dai sindacati che prevede l’uscita dal lavoro a 62 anni dopo 41 anni di contributi”.
Poi, il salario. “Abbiamo un problema accentuato dall’aumento dell’inflazione, che significa stipendi relativamente più bassi- spiega il sindacalista- i metalmeccanici scioperano per dare un segnale a tutti, al governo e al sindacato”.

“NON PERDERE ENNESIMA OCCASIONE”

Per Bonazzi non si tratta di un’eccessiva fuga in avanti come accusato da altre sigle. “È il tentativo di dare il calcio d’inizio a una partita vera che non riguarda solo i metalmeccanici, ma tutto il lavoro salariato in Italia- ribatte- è un momento importante, i metalmeccanici hanno dichiarato otto ore di sciopero a livello nazionale, facciamo le prime quattro ore qua a Genova oggi, auspichiamo che sia l’inizio di altro”. Per Bonazzi, infatti, “serve che tutti quanti si mobilitino: abbiamo di fronte un governo forte, che ha denari, che di fatto non risponde a nessuna forza politica: o c’è una risposta sociale ampia o rischiamo di perdere un’altra occasione”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it