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Riforma delle pensioni in Francia, a Napoli gli attivisti portano una ghigliottina davanti al consolato

Finta decapitazione in via Crispi: "Solidali con chi lotta"

Pubblicato:23-03-2023 12:19
Ultimo aggiornamento:23-03-2023 12:36

GHIGLIOTTINA-FRANCIA-NAPOLI
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ROMA – Una ghigliottina disposta in via Crispi, davanti alla sede del consolato generale di Francia a Napoli, per solidarizzare con i lavoratori francesi in lotta contro la riforma delle pensioni. È l’iniziativa promossa stamattina da Potere al Popolo e Usb, con gli attivisti in presidio che hanno voluto simulare la ‘decapitazione’ dei manifestanti e anche quella, simbolica, del presidente Emmanuel Macron, il cui volto è stato disegnato su un palloncino posizionato in fondo a una finta mannaia.

“La ghigliottina – dice Giuliano Granato di Potere al Popolo – per noi è un simbolo di quella che è stata la rivoluzione francese e di quello che servirebbe anche qui da noi: una vera e propria rivoluzione per mandare a casa chi affama la povera gente“. Il presidio di Napoli arriva in concomitanza con l’ennesima giornata di proteste in Francia, dopo che Macron ha annunciato la volontà di tirare dritto sulla riforma delle pensioni.

“Siamo solidali con i manifestanti che, in queste settimane, hanno scritto ‘Abbiamo già decapitato una volta Luigi XVI, attento Macron che possiamo rifarlo ancora’. Chiaramente è un messaggio metaforico, ma rappresenta un simbolo di rottura con un passato che non vogliamo che ritorni. L’aumento dell’età pensionabile – spiega ancora Granato – per noi è assolutamente nefasto per i lavoratori e le lavoratrici e il segnale che viene dalla Francia mostra la democrazia in Europa: Macron ha scavalcato il parlamento, ignorato gli scioperi, i lavoratori, i pensionati, milioni di giovani che affollano le piazze, e ha imposto la sua volontà, cioè quella dei grandi gruppi finanziari del Paese. In Italia c’è bisogno di fare quello che stanno facendo i francesi nelle piazze, invece in questo Paese abbiamo lasciato passare una riforma dell’età pensionabile che l’ha alzata fino a 67 anni con la complicità anche dei grandi sindacati maggioritari, penso alla Cgil, ai politici di sinistra che hanno votato la Fornero e anche a Giorgia Meloni, che all’epoca la votò. Abbiamo bisogno che in Italia accada quello che sta succedendo in Francia”.


Alcune sigle – Cobas, Usb, Dema, Partito del Sud, Partito della rifondazione comunista, Potere al Popolo, Sinistra anticapitalista e Unione Popolare – hanno scritto una lettera indirizzata alla console di Francia Lise Moutoumalaya nella quale indicano come “grave” la “ostinazione del governo francese a procedere con l’allungamento dell’età pensionabile, pur in presenza di una chiara e maggioritaria contrarietà del popolo francese”. La protesta di oggi, dicono, è anche contro “gli arresti e le violente e ripetute aggressioni delle forze di polizia contro cittadine e cittadini francesi che vogliono mantenere l’attuale regime pensionistico e difendono semplicemente il loro diritto a una vita dignitosa”.

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