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La torre sull’orlo della crisi: tutto quello che c’è da sapere sulla Garisenda di Bologna dalla A alla Z

Dalla A di 'allarme' alla Z di 'ztl' una pratica guida per capire cosa sta succedendo a Bologna

Pubblicato:02-11-2023 16:59
Ultimo aggiornamento:06-11-2023 18:35
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garisenda bologna
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BOLOGNA – La Torre Garisenda di Bologna– uno dei simboli della città insieme alla vicina Asinelli– è nata pendente (nel 1109) ed è sempre stata soggetta ad oscillazioni, ma dal 20 ottobre un insolito aumento di quest’attività ha fatto scattare l’allarme. È possibile che crolli? L’eventualità è rimbalzata persino sul New York Times, mentre in città è arrivato lo stop al traffico nella zona e si ragiona su cambiamenti che dureranno anni. In un pratico alfabeto, l’Agenzia Dire spiega tutto quello che c’è da sapere sul caso.

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ALLARME

Dopo un summit in Sovrintendenza con la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, il 20 ottobre la situazione della Garisenda finisce sul tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: la decisione condivisa è di isolare a partire dal giorno successivo l’area intorno alla torre, per approfondire rilievi e monitoraggi.


BUS

La chiusura del tratto di via San Vitale tra l’incrocio con via Zamboni e quello con via Rizzoli, in vigore dal 22 ottobre, impone la deviazione di numerose linee del trasporto pubblico: 14, 15, 19, 25, 27 e T1. Sul sito di Tper le informazioni utili. Stop anche al passaggio delle auto e degli altri veicoli. Per i pedoni e i ciclisti (con le bici spinte a mano) l’attraversamento di piazza Ravegnana è consentito solo lungo un corsello largo pochi metri, ma per offrire un’alternativa il Comune ha deciso di pedonalizzare via Castel Tialto.

torre garisenda bologna

CANTIERE

Per diversi anni, ma un arco temporale definito ancora non c’è, gran parte di piazza Ravegnana e il tratto di via San Vitale che passa sotto la torre saranno area di cantiere: prima per proseguire i rilievi e installare una struttura di protezione per la messa in sicurezza della torre, poi per consentire i lavori veri e propri di restauro. Sul sito del Comune le informazioni utili

DOCUMENTAZIONE


Per sciogliere i dubbi su come si è arrivati alla soluzione attuale e capire fino in fondo quali passi bisognerà compiere per salvare la Garisenda, gli occhi sono puntati sul Comitato tecnico-scientifico che dal 2018 monitora i problemi della torre: è da questo team di esperti che il sindaco Matteo Lepore sottolinea di attendere una relazione definitiva sullo stato della Garisenda.

ESTERO


Le notizie sull’allarme scoppiato attorno alla torre più pendente d’Italia, uno dei simboli di Bologna insieme alla vicina Asinelli, hanno fatto il giro del mondo: se n’è occupato anche il prestigioso New York Times.

FAGIOLI


È la ditta, con sede a Reggio Emilia e basi operative in mezzo mondo, che il Comune ha individuato per la messa in sicurezza della Garisenda: specializzata nel trasporto e nel sollevamento di mega strutture, è stata protagonista di interventi ad elevata complessità come il raddrizzamento della Costa Concordia dopo il naufragio all’isola del Giglio e la ricostruzione del ponte Morandi a Genova.

GABBIA


È la struttura di protezione che sarà installata attorno alla Garisenda per contenerla in caso di crollo e in seguito per ospitare il cantiere del restauro: in realtà non sarà gabbia in senso stretto, bensì un cilindro metallico pensato per incapsulare l’intera struttura.

drone garisenda torri -bologna

HOTEL


Che impatto avranno i lavori alla Garisenda e la chiusura dell’area sotto le torri sul turismo? Il sindaco Matteo Lepore intanto ha sottolineato che la priorità è mettere in sicurezza il monumento, mentre il delegato Mattia Santori ha ricordato che il sistema turistico bolognese ha già dimostrato di saper reagire alle emergenze.

INIEZIONI


Proprio come un ammalato, anche la Garisenda dovrà essere curata ricorrendo a siringhe e punture: serviranno ad iniettare una speciale malta nel basamento della torre, che si sta degradando, per consolidare così la struttura.

LASER


Nelle polemiche divampate attorno all’allarme Garisenda, le opposizioni bolognesi accusano il Comune di non aver fatto abbastanza per vigilare sullo stato della torre. La maggioranza, però, replica affermando che la torre è uno degli edifici più monitorati d’Italia. Del resto, spulciando nelle convenzioni con cui negli anni Comune e Università hanno collaborato per sorvegliare sia la Garisenda che l’Asinelli, spuntano sensori di ogni tipo: laser scanner, pendoli, termo-sonde, estensimetri, inclinometri, assestimetri, piezometri, stazioni meteorologiche, tomografi elettrici, georadar. Da ultimi, i sensori acustici che stanno lavorando in questi giorni al riparo dal rumore del traffico.

MILIONI


Una stima dei costi per i lavori sulla torre ancora non c’è, ma il Governo ha messo subito sul piatto cinque milioni di euro per poi precisare (per bocca del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano) che altrettanto dovranno fare il Comune e la Regione Emilia-Romagna. Il sindaco Lepore ha assicurato che in ogni caso l’amministrazione garantirà tutte le risorse necessarie, anche attivando una campagna di donazioni e per l’utilizzo dell’Art bonus: è uno dei compiti affidati al Comitato per il restauro della Garisenda, guidato da Raffaela Bruni.

NEGOZI


Associazioni di categoria e forze politiche chiedono a gran voce rassicurazioni sugli aiuti che dovranno essere garantiti alle attività della zona attorno alla Garisenda. Il sindaco Lepore, oltre ad aver aperto un tavolo permanente con le rappresentanze economiche e i sindacati, ha dichiarato che l’amministrazione incontrerà uno per uno gli esercenti così da valutare soluzioni ad hoc a seconda delle esigenze.

OSCILLAZIONI


La torre pende fin dalla sua costruzione ed ha sempre oscillato, ma l’allarme attuale nasce dal fatto che negli ultimi tempi i monitoraggi hanno segnalato movimenti “anomali” della struttura. Desta preoccupazione, in particolare, una torsione della Garisenda verso l’Asinelli e non verso la chiesa di San Bartolomeo come risultava in precedenza.

PROTEZIONE CIVILE


L’amministrazione ha attivato il Centro operativo comunale (Coc) della Protezione civile e predisposto che la Polizia locale effettui dei sopralluoghi nelle abitazioni in prossimità della Garisenda per verificare eventuali presenze di persone oltre ai residenti, chiedendo anche l’autorizzazione a utilizzare il numero di cellulare degli abitanti della zona per inviare comunicazioni in caso di emergenza.

QUARANTOTTO


La Garisenda, la cui costruzione iniziò nel 1109, oggi misura 48 metri d’altezza: originariamente arrivava a 60 metri, ma un cedimento del terreno verificatosi durante la sua costruzione cominciò a farla pendere e per questo nel 1355 fu ‘accorciata’, aumentando il divario dalla vicina Asinelli che di metri ne vanta ben 97.

garisenda asinelli

RITARDI


Ci sono stati o no ritardi nelle azioni di monitoraggio e manutenzione della Garisenda? Il Governo e i partiti del centrodestra bolognese scommettono di sì, accusando l’amministrazione comunale. Ma il sindaco Lepore e la sua maggioranza assicurano di no, sottolineando che l’allarme è scattato proprio perché la torre è monitorata da tempo. Lepore anzi rivendica di aver addirittura agito d’anticipo, facendo scattare le misure d’emergenza prima di aver ricevuto una relazione conclusiva dal Comitato tecnico-scientifico.

SELENITE


È la principale imputata per i problemi della Garisenda. Il territorio bolognese ne è ricco, l’impiego di questo materiale è stato molto diffuso nel capoluogo emiliano e di selenite è composto anche il basamento della Garisenda. “Ha il pregio di essere molto solida ma- ha spiegato il sindaco Lepore- con le alte temperature si trasforma in cristalli e gesso“: circostanza che si è verificata quando, nei secoli passati, proprio sotto la torre erano in funzione fucine e forni.

TERREMOTO


Rispetto al rischio di un crollo della torre, “io l’unica cosa che temo è un terremoto” con epicentro a Bologna, ha affermato il sottosegretario Vittorio Sgarbi nel corso del suo sopralluogo alla Garisenda. Da allora in città si sono avvertite diverse scosse, ma i sensori che monitorano la torre non hanno segnalato anomalie di rilievo.

UNESCO


A chiamare in causa l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura è stato il sindaco Matteo Lepore decidendo di candidare la Garisenda e l’Asinelli all’iscrizione nell’elenco dei Patrimoni mondiali dell’umanità, estendendo di fatto il riconoscimento già ottenuto dai portici nel 2021.

VIBRAZIONI


L’allarme sulla Garisenda ha riaperto il dibattito sul rischio prodotto dal passaggio dei bus di grandi dimensioni sotto le Due torri. Palazzo D’Accursio, però, ha ribadito che finora non è stato fornito all’amministrazione alcuno studio che certifichi questo nesso.

ZTL


La chiusura improvvisa di via San Vitale ha dato nuova linfa al dibattito cittadino sulle Zone a traffico limitato e sulle pedonalizzazioni. Il sindaco Lepore ha sottolineato che bisognerà riorganizzare tutta la mobilità cittadina, prendendosi un mese per elaborare un piano che possa stare in piedi per anni. E poi? L’idea che piace al sindaco prevede un centro storico caratterizzato da un “arcipelago” di isole pedonali e più verde.

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