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Femminicidio, il murale di Marisa Leo rimosso per equivoco: è polemica

Rassicurazioni dal sindaco di Marsala: "Sarà realizzato in un nuovo spazio"

Pubblicato:02-11-2023 11:28
Ultimo aggiornamento:02-11-2023 11:44
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Murale Marisa Leo
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PALERMO – Polemiche a Marsala per la rimozione del murale realizzato dall’artista Fabio Ingrassia in ricordo di Marisa Leo, la 39enne di Salemi uccisa dall’ex compagno, Angelo Reina, che poi si è tolto la vita, nelle campagne di Mazara del vallo, in provincia di Trapani.

MURALE RIMOSSO DA PORTA GARIBALDI

Il murale, creato su un supporto adesivo poi posto all’interno delle mura di Porta Garibaldi nelle ore successive al femminicidio di Marisa Leo che sconvolse tutta Italia, è stato rimosso. Le polemiche successive, anche via social, hanno indotto il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, a ricostruire i fatti. “Un equivoco all’interno degli uffici comunali – dice Grillo -. Per quanto fosse toccante e pregna di significato, purtroppo bisognava prendere atto che l’opera, così come sottolineato anche dalla stampa locale, lì dove si trovava non sarebbe potuta rimanere a lungo per via delle leggi che tutelano i beni pubblici di interesse storico come Porta Garibaldi. In occasione di un dialogo con alcuni dipendenti comunali, si erano ipotizzate varie possibili soluzioni – racconta il sindaco di Marsala in un lungo post Facebook -. Si era condiviso che la soluzione migliore era invitare l’artista a spostare egli stesso l’opera in un altro sito così da ripristinare l’integrità dei luoghi di interesse storico dove era stata posta. Purtroppo un dipendente comunale presente a quell’incontro ha inteso che l’opera andava rimossa subito ed ha così dato istruzioni a ‘Formula Ambiente’ di procedere alla rimozione in uno dei turni successivi”.

IL SINDACO: “UN NUOVO MURALE PER MARISA LEO”

Grillo ribadisce “l’equivoco”, poi continua: “Sono dispiaciutissimo per l’accaduto ma anche rincuorato dal fatto che non si sia trattato del gesto di uno sconsiderato”. E ancora: “Mi assumo pienamente la responsabilità dell’accaduto e formulo le mie più sentite e sincere scuse alla famiglia di Marisa Leo e a Fabio Ingrassia, che ho già avuto modo di informare, ed a tutti coloro i quali hanno provato dolore, indignazione o perfino preoccupazione dinanzi a quello che anch’io ho temuto essere il gesto di uno sconsiderato dal terribile significato simbolico”. Ingrassia, secondo quanto racconta Grillo, realizzerà l’opera nuovamente in un luogo che sarà scelto d’intesa con la famiglia Leo.


L’ARTISTA: “STORIA CHE DVEE FARE RIFLETTERE”

Incidente rientrato, anche secondo l’artista, che su Facebook scrive: “Questa storia deve far riflettere su quanta forza può avere un dipinto. Il mio scopo era quello di sensibilizzare su un tema importante”. E ancora: “Marisa non può essere un numero, il suo sacrificio non può e non deve essere dimenticato. Sono disposto a replicare quel dipinto in tutte le città d’Italia se può servire. Poteva sicuramente andare diversamente ma mettere alla gogna qualcuno serve solo a creare altra violenza e penso che ce ne sia già abbastanza”.

“BASTA VIOLENZA VERBALE SUI SOCIAL”

E infine: “Il sindaco dispiaciuto mi ha spiegato il disguido con un dipendente comunale prendendosi tutta la responsabilità. Mi ha dato la sua massima disponibilità per trovare una location idonea per realizzare il dipinto in maniera permanente da lasciare alla città. Parliamo di violenza senza usare la violenza perché questa si può esercitare in tanti modi e i social sono diventati il posto migliore per farlo”.

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