Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – La telemedicina come nuovo modo di intendere il diritto alla salute, permettendo di raggiungere i pazienti a casa, nonché comunità e individui vulnerabili e isolati non solo all’interno del proprio territorio ma costruendo ponti con l’estero. Un vantaggio non scontato soprattutto con una pandemia in atto. È quanto è emerso nel corso della conferenza ‘E-Health: dall’esperienza attuale alle opportunità future’ organizzata stamani a Roma dal Sovrano Ordine di Malta che, come ordine ospedaliero, vanta centinaia di progetti socio-sanitari in 120 Paesi del mondo.
“Stiamo assistendo a un’evoluzione della sanità pubblica non solo attraverso la telemedicina ma anche nell’E-care”, ha dichiarato all’agenzia Dire Dominique de la Rochefoucauld-Montbel, il Grande ospedaliere dell’Ordine di Malta, che ha aggiunto: “Ritengo che la sostenibilità sia la base della sanità di oggi, un’opportunità affinché ognuno possa ottenere le cure in modo facile ed economico, e questo deve riguardare anche i trattamenti ordinari. La pandemia ci ha messo tutti in una terribile situazione, ma anche in una fantastica occasione di progresso”.
La telemedicina può essere sviluppata fino in fondo grazie a collaborazioni concrete tra settore pubblico, privato e mondo delle organizzazioni no profit, come ha ribadito sempre alla Dire il sottosegretario del ministero della Salute, Pierpaolo Sileri: “L’aiuto delle organizzazioni è fondamentale per creare ponti con le aree remote del mondo come ad esempio l’Africa, per creare tele-mentoring, tele-consulting e tutti quei servizi di telemedicina e aiuto in regioni difficilmente raggiungibili”. Quanto all’Italia, ha sottolineato Sileri, il governo impiegherà le risorse del Recovery Fund anche per sviluppare “digitalizzazione, telemedicina e tutto ciò che è tecnologie applicate al sistema sanitario nazionale“. Secondo il sottosegretario, “la messa in rete di un sistema così ampio consentirà una sanità diffusa sul territorio in modo equo e omogeneo“.
A confermare che il settore della telemedicina è in crescita sono anche i dati economici: gli investimenti a livello globale sono aumentati di ben 38 volte rispetto al periodo pre-pandemico. Questo genere di approccio può rappresentare un valido alleato anche nella lotta al Covid-19 e ai suoi effetti a lungo termine, come illustra all’agenzia Dire Elena Bottinelli, a capo del settore innovazione, digitalizzazione e sostenibilità del Gruppo San Donato: “La telemedicina aiuta nella cura dei malati di Covid attraverso tutti gli strumenti che riguardano il monitoraggio – dal plusometro alla frequenza del respiro – direttamente a casa propria”. Al contempo, “si può seguire il paziente nella sua progressiva evoluzione e anche nel post-Covid”, secondo Bottinelli. “Ci stiamo sempre più rendendo conto che il Covid ha lasciato in molti delle conseguenze, e quindi è necessario seguire le persone negli aspetti cognitivi e psichiatrici. Dei colloqui frequenti a distanza risultano quindi molto utili“.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it