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Un lockdown per gli anziani? “Avrebbe un effetto peggiore del contagio”

A esprimere preoccupazione e' Alessandro Boccanelli, Presidente della Societa' Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) e docente di Filosofia Morale all'Universita' UniCamillus di Roma

Pubblicato:02-11-2020 11:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:09
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ROMA – “La probabilita’ che un anziano che rispetti le regole di protezione individuale e le misure di distanziamento, uscendo di casa contragga il contagio e’ sicuramente inferiore al danno quasi certo che trarrebbe da un secondo confinamento, con conseguenze ancora peggiori sulla sua salute“. A esprimere preoccupazione e’ Alessandro Boccanelli, Presidente della Societa’ Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) e docente di Filosofia Morale all’Universita’ UniCamillus di Roma, dopo l’annuncio di un eventuale lockdown selettivo per fasce d’eta’ e la pubblicazione della ricerca dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi), sull’urgenza di isolare subito gli anziani per scongiurare un lockdown generalizzato.

Sono sotto gli occhi di tutti i cardiologi i disastri provocati dall’inattivita’ fisica, che hanno fortemente modificato l’andamento delle malattie cardiache. Sono aumentati i casi di scompenso cardiaco, le crisi ipertensive e le recidive di fibrillazione atriale, sia per il cambiamento peggiorativo dello stile di vita, dovuto da inattivita’ fisica ed eccessi alimentari compensatori della depressione, sia al il timore di andare a farsi controllare periodicamente. Inoltre il deterioramento psichico causato dall’isolamento e dalla paura ha indotto spesso nei pazienti cardiopatici stati confusionali con errori nell’assunzione di farmaci– aggiunge Boccanelli- Quando gli anziani cardiopatici da maggio in poi hanno timidamente rimesso la testa fuori casa, al cardiologo sono apparsi pazienti regolarmente mutati in peggio: affanno, gambe gonfie, aritmie, pressione fuori controllo, attacchi di angina”.

“Sarebbe pertanto logico e opportuno- conclude Boccanelli- tutelare la salute e la dignita’ dell’anziano non gia’ privandolo della liberta’ di movimento ma contenendola nei limiti della passeggiata, evitando per quanto possibile la frequentazione di luoghi affollati, nel rispetto scrupoloso delle misure di protezione individuale”.


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