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Violenze in carcere, la direttrice: “Santa Maria Capua Vetere non è questo”

"Sono stata assente per tre mesi per problemi di salute gravi. Penso che quelle immagini abbiano ferito e turbato tutti"

Pubblicato:01-07-2021 18:24
Ultimo aggiornamento:02-07-2021 13:41

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SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA) – “Penso che quelle immagini abbiano ferito e turbato tutti”. Lo dice la direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Elisabetta Palmieri prima dell’arrivo di Matteo Salvini nel penitenziario. La direttrice precisa che il 6 aprile 2020, giorno delle violenze, non era nella struttura. “Sono stata assente per tre mesi – spiega – per problemi di salute gravi. Ed è da denunciare chi ha detto una cosa diversa. Io ero assolutamente assente”.

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Palmieri ricorda che il giorno precedente ai fatti “c’era stata comunque una protesta molto molto forte da parte dei detenuti avuta la notizia del primo caso Covid qui a Santa Maria. I detenuti avevano protestato, si erano impossessati di alcune sezioni e si erano anche barricati all’interno delle sezioni. Ma non si può rispondere con la violenza. Non sono giustificate quelle immagini e sono agghiaccianti, però va anche detto che i poliziotti sono stati sottoposti a quel periodo veramente a turni pesanti, anche massacranti”. Nel carcere era stata prevista una “perquisizione straordinaria rispetto a quanto era accaduto il giorno precedente”, aggiunge, spiegando di non sapere delle prove falsificate e che non le risulta. “Santa Maria – dice – non è questo, non sono queste immagini. Da quando io sono qua, e anche precedentemente, non è stato mai torto un capello a nessuno”. 

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SAPPE (SINDACATO POLIZIA PENITENZIARIA): “SITUAZIONE È SFUGGITA DI MANO

“La situazione è sfuggita di mano”. Lo dice Emilio Fattorello, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe intervenuto fuori al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove a momenti è atteso il segretario della Lega Matteo Salvini. “Reagiamo alla gogna mediatica – aggiunge -. Prendiamo le distanze da quelle immagini, lì vediamo la frustrazione della polizia penitenziaria ma la situazione é tecnicamente sfuggita di mano. Non è l’unica perquisizione del genere. Tecnicamente qui è sfuggita di mano la situazione, come Bolzaneto”.

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