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Deficit al 2,4% per 3 anni, la tenaglia Di Maio-Salvini stritola Tria

Il Consiglio dei ministri ieri sera ha approvato la 'manovra del popolo'

Pubblicato:28-09-2018 05:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36
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ROMA – “Ce l’abbiamo fatta. Noi siamo il cambiamento” ha detto il vicepremier Luigi Di Maio ieri sera alla 22.30 affacciandosi al balcone di Palazzo Chigi insieme ai ministri del M5s per esultare verso la folla di parlamentari 5 stelle in piazza Colonna. E pochi minuti dopo, l’esultanza corre anche su Facebook: “Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo portato a casa la Manovra Del Popolo! Reddito di Cittadinanza, pensione di cittadinanza, superamento della Fornero, risarcimento ai truffati delle banche. Oggi è cambiata l’Italia! Siate orgogliosi di essere italiani” ha scritto in un post il vicepremier e ministro Luigi Di Maio.


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Dopo un pomeriggio di vertici e incontri e un Consiglio dei ministri iniziato, temporaneamente sospeso e ripreso, è  stata dunque approvata nella tarda serata di ieri la nota di aggiornamento del Def e intesa sul deficit al 2,4% per tre anni. Ok alla manovra e niente dimissioni per il ministro all’Economia Giovanni Tria, la cui linea era decisamente più moderata.


L’intesa di tutto il Governo sul 2.4 del rapporto deficit/Pil è stata annunciata poco dopo le 21 dai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini; “E’ la manovra del cambiamento“. Poi è cominciato il Consiglio dei ministri, terminato intorno alle 22.45 (dopo essere stato brevemente sospeso a un certo punto).

Intanto, fuori da Palazzo Chigi si sono radunati un centinaio di parlamentari del M5s, bandiere alla mano, in attesa che finisse il consiglio dei ministri. In prima fila, tra gli altri, Carlo Sibilia, Federico D’Inca’: “E’ un giorno storico”, dicono sventolando i vessilli del Movimento. Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato, aggiunge: “Non temiamo nè lo spread nè i mercati”.

La tenaglia Di Maio-Salvini stritola Tria

Giovanni Tria si era affidato al premier Giuseppe Conte. Sperava nel “metodo Conte” per dirla con Paolo Savona. Dopo le pressioni degli ultimi giorni il ministro dell’Economia aveva deciso di concedere uno 0,5% di deficit in più rispetto all’1,6% già concordato con Bruxelles, il livello dal quale non avrebbe mai voluto discostarsi. Prima del vertice delle 16, secondo quanto risulta alla Dire, il numero uno del Tesoro ha incontrato il presidente del Consiglio confidando in una sua mediazione con i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio per chiudere con un indebitamento al 2,1, percentuale che lui comunque riteneva complicata da comunicare alla Commissione europea e ai mercati.

Dopo aver riunito i tecnici a via XX Settembre il ministro dell’Economia intorno alle 19.30 è tornato a Palazzo Chigi dove ha trovato davanti a sè un muro: i leader di Lega e Movimento 5 stelle erano irremovibili, non avrebbero mai avallato una cifra inferiore al 2,4%.

L’accordo tra Salvini e Di Maio sul 2,4% era già stato raggiunto qualche ora prima. Ed era stato siglato da un patto di ferro. Al punto che Di Maio aveva convocato un’assemblea plenaria dei parlamentari praticamente in contemporanea con il consiglio dei ministri. Quei parlamentari, sventolando centinaia di bandiere, al termine del cdm avrebbero dovuto festeggiare la ‘manovra del popolo’ sotto il balcone di Chigi.

Poco prima dell’inizio del cdm, Tria ha provato a resistere garantendo le risorse per la flat tax e il reddito di cittadinanza e un superamento soft della Fornero, con una spesa intorno ai 2 miliardi. A quel punto il ministro dell’Economia ha incassato l’ok da Di Maio ma è stato Salvini a pretendere un deficit più alto per ottenere quota 100.

Tria ha tentato anche un’ultima carta, quella del doppio step: rapporto deficit/pil all’1,9 nel def, modificabile al 2,4% nel corso del passaggio parlamentare. Ma a tagliare la discussione e’ stato Di Maio, a sorpresa in soccorso di Salvini. Rapporto 2,4% gia’ nel Def e relativa modifica della Fornero, non a caso rivendicata da entrambi i leader. Per il leghista, raccontano, c’e’ stato anche il tempo per dare un occhio al Milan, impegnato fuori casa con l’Empoli. Trasferta fortunata.

di Luca Monticelli, Antonio Bravetti e Alfonso Raimo

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DI MAIO: “GIORNO STORICO, ULTIMI FINALMENTE AL PRIMO POSTO”

“Ragazzi! Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l’Italia! Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al Reddito di Cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l’impiego. Restituiamo finalmente un futuro a 6 milioni e mezzo di persone che fino ad oggi hanno vissuto in condizione di povertà e che fino ad oggi sono stati sempre completamente ignorati”. Lo scrive su facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio.

“Nella Manovra del Popolo- spiega- abbiamo inserito anche la pensione di cittadinanza che restituisce dignità ai pensionati perché alza la minima a 780 euro. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un’opportunità”. “I truffati delle banche- prosegue- saranno finalmente risarciti! Abbiamo istituito un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice. Insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono”.

“Non abbiamo paura dei mercati, capiranno che si sono investimenti”

“Non abbiamo paura dei mercati perchè questa manovra favorirà la crescita”. Lo dice il vice premier Luigi Di Maio fuori Palazzo Chigi, a margine del Cdm.

“Spiegheremo ai mercati che ci sono tanti investimenti e che potremo far crescere l’economia- prosegue ancora Di Maio-. Siamo stati credibili perchè siamo stati sotto il 3% del deficit. Per la prima volta nella storia c’è un governo che mantiene le promesse”.

Quanto al ministro Giovanni Tria, Di Maio dice “Non c’era da convincerlo. Non si dimette, assolutamente“. Lo dice il vice premier Luigi Di Maio fuori Palazzo Chigi.ù

“Reddito e pensione di cittadinanza all’intera platea prevista”

“Tutta la platea che avevamo previsto otterrà il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza”, dice il vice premier Luigi Di Maio fuori Palazzo Chigi. E spiega che “il presidente Conte è stato importantissimo nel trovare un punto di caduta“.

CONTE: “15 MILIARDI DI INVESTIMENTI NEL TRIENNIO”

“Una parte significativa della manovra riguarda il piano di investimenti pubblici. Abbiamo previsto di aggiungere ai 38 miliardi già stanziati per i prossimi 15 anni anche 15 miliardi per il prossimo triennio. Abbiamo inoltre previsto una cabina di regia presso Palazzo Chigi per monitorare e verificare l’attuazione del piano di investimenti. Inoltre il Ministro dell’Economia riferirà trimestralmente a Consiglio dei Ministri sull’andamento dei conti pubblici e del Pil. Siamo determinati a far crescere questo Paese”. Cosi’ il premier Giuseppe Conte.

“Manovra meditata, ragionevole e coraggiosa”

“Si è appena concluso il Consiglio dei Ministri. Vi garantisco che abbiamo lavorato con serietà e impegno per realizzare una manovra economica meditata, ragionevole e coraggiosa. È un intervento che migliorerà le condizioni di vita dei cittadini e assicurerà al nostro Paese una più robusta crescita economica e un più significativo sviluppo sociale”. Lo scrive il premier Giuseppe Conte su facebook.

SALVINI: “OBIETTIVO RAGGIUNTO, PIENAMENTE SODDISFATTO”

“Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell’Iva. Pienamente soddisfatto degli obiettivi raggiunti”. Così il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini a margine del vertice di governo sul Def, ancora in corso .

“La rivoluzione del buonsenso”

“La rivoluzione del buonsenso. Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, famiglie, strade e Comuni, più soldi per i disabili, migliaia di assunzioni per le Forze dell’Ordine. Sono felice. Grazie del sostegno, #dalleparoleaifatti”. Lo scrive su twitter Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno.

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