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Lo sciopero ‘anti-manovra’ della Uil: “Distanza infinita col Governo”

Intervista al segretario regionale del Lazio, Alberto Civica: "Chiedevamo di tassare gli extra-profitti delle banche, hanno alzato l'Iva sui pannolini..."

Pubblicato:15-11-2023 16:33
Ultimo aggiornamento:15-11-2023 17:33
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ROMA – “Uil e Cgil hanno indetto cinque giornate di sciopero che partiranno il 17 novembre da Roma e finiranno il primo dicembre nel Centro-Sud. Queste manifestazioni, questi scioperi nascono per cercare di modificare le impostazioni della finanziaria dal punto di vista fiscale, perché noi abbiamo chiesto di tassare gli extra-profitti di quelle aziende e delle banche che ingiustamente e senza nessun merito hanno lucrato su di noi in questi anni, per poter finanziare pensioni e sanità“. A dirlo è il segretario generale della Uil Lazio, Alberto Civica, intervistato dall’agenzia Dire in merito allo sciopero generale indetto per venerdì 17 novembre. La risposta del Governo ai rilievi del sindacato, evidenzia Civica, “è stata invece l’aumento dell’Iva sui pannolini e sugli assorbenti e la diminuzione del canone Rai. Ci sembra una distanza infinita“. Non solo la questione fiscale, “scioperiamo perché vogliamo una sanità pubblica e invece continuiamo a perdere pezzi, e c’è un’emergenza salariale alla quale dobbiamo dare risposte”.

“ROCCA DICEVA DI VOLER ABBASSARE LE TASSE, ORA INVECE LE AUMENTA”

Nel mirino della Uil del Lazio c’è però anche la manovra dell’amministrazione regionale guidata dal presidente Francesco Rocca, e in particolare il mancato rifinanziamento del taglio dell’Irpef per il 2024. “Non ci sembra coerente presentarsi dicendo che si vogliono abbassare le tasse ai cittadini e poi da una parte a livello nazionale si pensa di dargli 22 euro, mentre dall’altra se ne tolgono altrettanti, se non di più, perché si aumenta l’addizionale Irpef. Per cui i cittadini di questa regione che già pagavano le tasse più alte d’Italia si troveranno un aumento delle imposte in busta paga dal primo di gennaio“, sottolinea il sindacalista. Le critiche alla Regione nascono “soprattutto perché questo colpisce la fascia dei più deboli, cioè quelli dai 15.000 ai 40.000 euro. Una scelta per noi ovviamente inaccettabile e che diventa un punto di scontro anche rispetto a questo sciopero”.

“UN NOVEMBRE DI MOBILITAZIONI CONTRO QUESTA MANOVRA BLINDATA”

Quello di venerdì 17 novembre sarà solo il primo appuntamento di una seconda metà di novembre che si preannuncia fitta di scioperi e mobilitazioni. “Ce ne sono già cinque programmate, il 17 partiamo da Roma con Landini e Bombardieri che hanno voluto prendere piazza del Popolo per dare il segnale di qual è il livello di impegno che vogliamo mettere in campo. Il 20 poi lo si farà in Sicilia, il 24 nelle regioni del Nord, il 27 in Sardegna è il primo dicembre nelle regioni del Centro-Sud”, spiega sempre il segretario generale della Uil Lazio. Si tratterà, quindi, “di un mese di mobilitazioni che dovrebbe accompagnare il dibattito della finanziaria, ammesso che questa finanziaria si possa discutere visto che la maggioranza non può presentare emendamenti e probabilmente quelli della minoranza verranno tutti chiusi con la fiducia”. Quella in arrivo, conclude Civica, “è perciò una manovra sostanzialmente blindata e della quale questo Governo non vuole parlare, tant’è che ha messo in campo il ‘premierato’ come elemento di distrazione di massa”.


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