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Il cibo come scambio di cultura, a Napoli arriva Moviemmece (in periferia)

Venerdì parte a Napoli Moviemmece, il Cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture

Pubblicato:17-10-2017 14:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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NAPOLI – “Penso che il cibo sia un luogo di scambio e di incontro di saperi, di culture e tradizioni tra popoli diversi. E anche il grande pubblico, con il cinema, può ascoltare a approfondire temi sociali, di rispetto di persone, ambienti e animali”. Marina Ferrara dell’associazione Fuori dal Seminato presenta alla Dire Moviemmece, il Cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture che si terrà a Napoli est dal 20 al 29 ottobre. Il progetto, realizzato grazie al contributo della Siae per il bando “Sillumina”, è stato ideato da tre realtà no profit, la cooperativa sociale Le Tribù, l’associazione Fuori dal Seminato e Tutti Nello Stesso Piatto, e si è poi arricchito grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio, la cooperativa sociale Sepofà e il teatro Nest.

IN GIURIA ANCHE UN GRUPPO DI STUDENTI

Il festival si apre con tre laboratori dedicati alla cucina interetnica, all’apicoltura e alla cucina palestinese e le presentazioni dei libri “Questa scuola non è un albergo” di Pino Imperatore, “Ecofood” di Marina Ferrara e “Il filo di Canapa” di Chiara Spadaro. Infine, dal 27 al 29 ottobre, sarà il turno del cinema con proiezioni di corti e lungometraggi anche inediti. I giurati, chiamati ad assegnare un premio di 1000 euro, sono l’attore e regista Francesco Di Leva, la giornalista Cecilia Donadio, il direttore creativo di Fanpage Luca Iavarone, il disegnatore di fumetti Lorenzo Ruggiero e il pizzaiolo Gino Sorbillo. A giudicare i corti anche un gruppo di studenti e di giovani del territorio, appassionati di cinema, che premieranno i vincitori con un Eqotube, un’esperienza di turismo naturalistico.

LA SFIDA DI RIAPPROPRIARSI DELLE PERIFERIE

“Il cibo e il cinema insieme – spiega Marina Ferrara – si permetteranno di parlare di diritti del lavoro, di affrontare il problema dello sfruttamento del lavoro, anche quello minorile, dell’impatto delle scelte che ciascuno di noi compie ogni giorno sull’ambiente, il tema dell’acqua pubblica“. Un festival che si svolgerà in diverse location della periferia orientale di Napoli, i quartieri di San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli. “Proveremo a riappropriarci di spazi periferici, troppo spesso associati ad eventi negativi, ma che in realtà costruiscono tanto di positivo. Ci siamo uniti alle realtà che già operano sul territorio per contribuire a far emergere il bello che c’è nelle periferie”.




CON COMMERCIO EQUO SI INVESTE IN ECONOMIA ETICA E SOLIDALE

La Cooperativa sociale Le Tribù acquista tramite una Ong Palestinese il cous cous prodotto dalle donne nella striscia di Gaza. Un cous cous etico, equo e solidale, che dà lavoro a 400 comunità palestinesi e crea opportunità formative per l’inserimento sociale e lavorativo delle donne nella Striscia di Gaza. “Dietro all’acquisto al consumo di un prodotto, ciascuno di noi investe, in un’azienda o in un produttore. Investo in un tipo di economia. Con il commercio equo dietro all’acquisto anche di un semplice pacco di caffè c’è un progetto, quello di sostenere un’economia diversa, con un po’ di etica in più, che non sfrutta i bambini e le donne“.

Mirko Gallo è il fondatore della Cooperativa sociale Le Tribù di Torre del Greco, nell’area metropolitana di Napoli, una realtà nata dalla condivisione di idee di un gruppo di amici che crede in un consumo più sobrio delle risorse laddove spesso l’economicità di un prodotto nasconde sfruttamento umano, di riserve e di luoghi che vanno tutelati. Le Tribù, racconta Gallo all’agenzia Dire, ha organizzato insieme ad altre due no profit (l’associazione di promozione sociale che si occupa di rigenerazione urbana, Fuori dal Seminato, e la cooperativa Mandacaru che ha aperto alcune Botteghe di commercio equo e solidale nella provincia di Trento) Moviemmece, il Cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture in programma a Napoli est dal 20 al 29 ottobre.

“Alle nostre 3 realtà – spiega Mirko – interessa il desiderio di voler portare avanti tematiche legate al cinema e al sociale e di promuoverle attraverso il cinema. Abbiamo messo insieme le forze”. Il progetto, realizzato grazie al contributo della Siae per il bando “Sillumina”, coinvolge anche altre realtà che operano sul territorio di Napoli Est. Con la cooperativa Sepofà, Moviemmece organizza per sabato 21 ottobre nella fondazione Famiglia di Maria a San Giovanni a Teduccio un Laboratorio di cucina interetnica. Tra i laboratori, anche quelli di cucina palestinese e di orticoltura urbana.

di Nadia Cozzolino, giornalista

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